Skip to main content

L’accordo Palermo – City Football Group potrebbe cambiare non solo la storia del club siciliano ma anche gli equilibri del calcio italiano: cosa aspettarsi?

Alla fine, sta davvero per succedere: anche in Italia arriverà una proprietà araba; anzi, una delle più note e influenti al mondo, quella del Manchester City. La recente promozione in Serie B del Palermo ha dato ulteriore slancio alla trattativa tra il club rosanero e il City Football Group, holding multinazionale che possiede vari club in giro per il mondo.

Il colosso, di proprietà della famiglia reale di Abu Dhabi, potrebbe rappresentare un salto di qualità enorme per le ambizioni del club siciliano, che si ritroverebbe a fare affidamento su un proprietario con fondi quasi illimitati. Tuttavia, mentre si stanno definendo i dettagli dell’accordo, ora i tifosi sono ansiosi di sapere quale sarà il futuro del Palermo sotto la nuova mano emiratina.

Come cambierà nel Palermo del City Football Group

Secondo la Gazzetta dello Sport, entro il 1° luglio sarà ufficialmente definito il passaggio di proprietà del Palermo da Dario Mirri al City Football Group, che renderà i rosanero l’undicesimo club della holding. Sempre il quotidiano sportivo milanese riporta che Mirri manterrà una quota di minoranza, e che la prossima sarà una stagione di transizione, dopo la quale la società inizierà a puntare concretamente alla promozione in Serie A.

La prima questione su cui i nuovi proprietari dovranno decidere sarà l’assetto dirigenziale: l’ipotesi ideale sarebbe quella della riconferma di Silvio Baldini in panchina, con Renzo Castagnini ancora nel ruolo di direttore sportivo. L’allenatore ha detto che la sua permanenza è legata a quella del ds, che ieri ha incontrato gli emissari del City per discutere del futuro.

Un’ipotesi forte, però, è che gli sceicchi vogliano mettere il loro uomo di fiducia Giovanni Gardini come direttore generale e Giorgio Zamuner come ds: se si dovesse scegliere questa via, allora quasi sicuramente andrebbe identificato anche un nuovo allenatore, data la presa di posizione di Baldini in favore di Castagnini.

Quali ambizioni avrà il nuovo Palermo degli arabi

Come già detto sopra, l’obiettivo è comunque quello di puntare alla promozione in Serie A nel giro di pochi anni, per fare del Palermo uno dei fiori all’occhiello del City Football Group. Per raggiungere questo obiettivo, il club potrà fare affidamento su una struttura e dei fondi che poche rivali nella serie cadetta possono vantare.

D’altronde, il modello della holding emiratina è stato finora quello di far crescere tutte le sue numerose società sparse in giro per il mondo, portandole a conquistare importanti risultati sportivi commisurati al loro contesto. Sono stati vinti i campionati nazionali con il New York City, il Mumbai City, lo Yokohama F. Marinos, il Melbourne City e ovviamente il Manchester City, mentre con Montevideo City Torque e Troyes sono arrivate le promozioni nella massima serie locale.

Sotto il profilo del mercato, possiamo immaginare che il Palermo seguirà una linea simile a quella delle altre società europee satelliti del Manchester City, come Girona, Lommel e Troyes, ovvero diventare il luogo in cui sviluppare in prestito alcuni promettenti giovani del vivaio dei Citizens o scovati in giro per il mondo, anche attraverso i club negli altri continenti.

Il Palermo cambierà maglia, logo e nome con il City Football Group

Un legittimo timore dei tifosi, a questo punto, è quello di veder snaturata l’identità del club rosanero per trasformarlo nell’ennesima succursale del City in giro per il mondo. Un’ipotesi piuttosto concreta, se guardiamo al funzionamento del City Football Group: dove arriva la holding, è solita cambiare i colori sociali nell’azzurro del Manchester City, sul cui logo viene rimodellato anche lo stemma societario.

Il cambio di nome è un’altra pratica frequente, in cui la dicitura “City” viene accostata al nome della città della squadra: New York City, Melbourne City, Mumbai City. Addirittura il Club Atletico Torque, acquistato nel 2017, è stato rinominato in Montevideo City Torque, stravolgendo del tutto l’identità originaria del club uruguayano.

Tuttavia, questo sistema non rappresenta un tratto distintivo obbligatorio dei club del gruppo, che in alcuni casi ha fatto delle eccezioni, specialmente in Europa, dove Girona, Lommel e Troyes hanno mantenuto colori, stemma e nome originali, data la loro lunga storia e il legame dei tifosi con le società. È quindi molto probabile che non avremo davvero un Palermo City, ma anzi continueremo a vedere i siciliani in campo con le loro classiche maglie rosanero.

Leave a Reply