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Non solo Roma e Milan: gli ottavi Europa League offrono un menu ricco di spunti, equilibrio e giovani da tenere d’occhio

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Gli ottavi Europa League dell’edizione 2020/21 propongono un menu davvero molto interessante. Innanzitutto, va sottolineato come di squadre italiane ancora in gara ce ne siano soltanto più due, visto che il Napoli ha abdicato ai sedicesimi lasciando sole, con l’obiettivo di arrivare in fondo, Roma e Milan. giallorossi e rossoneri saranno impegnate in due partite abbastanza complicate vista la clientela.

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Se da una parte Paulo Fonseca affronterà il suo passato – il portoghese, prima di sbarcare a Roma, aveva appunto allenato lo Shakhtar -, dall’altra Pioli andrà a Manchester per affrontare lo United, in un match che emana storia del calcio da tutti i pori. Saranno due impegni di difficoltà medio alta, come d’altronde si conviene abitualmente agli ottavi Europa League.

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Fonte Immagine: @GranadaCdeF (Twitter)

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Ottavi Europa League, come stanno le spagnole?

Anche la Spagna ha perso diversi pezzi per strada e, proprio come l’Italia, si ritrova agli ottavi Europa League con due sole rappresentanti. Entrambe a rischio, va detto, perché il Villarreal è una squadra che sta evidenziando parecchi alti e bassi, quindi contro la Dinamo Kiev – soprattutto per la trasferta logisticamente impegnativa, di questi tempi – si preannuncia un impegno da non prendere sotto gamba.

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Lucescu ha dalla sua una profonda esperienza europea e alcuni giovani da tenere d’occhio: tra le nuove proposte della Dinamo, spiccano il mancino Mykolenko, i due centrocampisti Shaparenko e Tsygankov più la frizzante punta Supryaha. Il Granada, invece, se la vedrà contro il Molde. Se considerate morbida la squadra norvegese, allora significa che fino a questo punto non avete seguito bene la coppa.

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Il Molde è compagine vera, forte, muscolare e dinamica quanto basta per mietere vittime illustri. La squadra di Diego Martinez, viceversa, ha disputato sì una doppia sfida quasi perfetta contro il Napoli, ma vive ancora di troppi cali di concentrazione, soprattutto in difesa. A Nuevo Los Carmenes sarà opportuno indirizzare subito la sfida, in modo da non rischiare nell’insidiosa trasferta in Scandinavia.

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Londinesi verso est

Oltre al Manchester United, la Premier League a questi ottavi Europa League può contare anche su Arsenal e Tottenham. Le due compagini londinesi hanno fatto un buon cammino fino a qui; per quanto riguarda gli Spurs, con Mourinho in panchina è certo che si punterà a vincere la competizione, cosa già riuscita allo Special One qualche anno fa proprio con United.

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Ad attendere il Tottenham c’è la Dinamo Zagabria, che quest’anno ha meno talenti in vetrina ma rimane una solida realtà se parliamo della seconda coppa europea per importanza. Da seguire, nei Modri, cè comunque Lovro Majer, centrocampista offensivo dalle skills interessanti. L’Arsenal andrà ancora più a est, più precisamente al Pireo, dove ad attendere i Gunners ci sarà l’Olympiakos.

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In altri tempi sarebbe stato match da tensione a cinque stelle vista la rivalità tra tifoserie, ma i confini chiusi per una volta saranno propedeutici per non obbligare la municipalità di Atene a impiegare centinaia di poliziotti per una partita di calcio. Arteta, punta molto sull’Europa League, ma i greci – che in panchina hanno una vecchia volpe come Pedro Martins – puntano forte sulla vena del portoghese Bruma e sulle reti di El Arabi.

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Le altre partite in programma

A chiudere il programma degli ottavi Europa League troviamo Ajax – Young Boys e Slavia Praga – Rangers, due match che sulla carta potrebbero sembrare minori ma, in realtà, offrono vari spunti di interesse. Per esempio, lo Young Boys sta dominando il campionato svizzero e in questa edizione di Europa League ha messo in vetrina due calciatori pronti al salto in alto come Fassnacht e Siebatcheu.

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L’Ajax, d’altro canto, è forse una delle squadre più forti rimaste in gara, ma il fatto che ten Hag stia sperimentando più soluzioni – che spesso coinvolgono ragazzi molto giovani, quindi senza esperienza – potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Lo Slavia Praga, così come il club bernese e il Molde, è la terza mina vagante, una squadra pensata, progettata e costruita su base pluriennale dalla proprietà cinese, ambiziosa e – almeno in patria vincente.

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I cechi se la vedranno con i Rangers, freschi campioni di Scozia con un sacco di anticipo. Steven Gerrard non ha avuto nemmeno il tempo di festeggiare perché la squadra è dovuta partire per Praga, ma il fatto di non aver più niente da chiedere al campionato potrebbe essere l’occasione per ottimizzare le forze e tentare l’impresa in Europa League. Difficile, molto, ma i Gers quest’anno ci hanno dato prova di essere una realtà capace di misurarsi anche fuori dai confini scozzesi. Basterà?

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