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Oscar Mingueza è la sorpresa del momento: ha debuttato ieri sera al posto di Piqué nel Barcellona e si è subito conquistato le attenzioni di allenatore, tifosi e addetti ai lavori. È lui il futuro della difesa del Barça?

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È il nuovo nome per la difesa del Barcellona, uno dei reparti che in questi ultimi tempi è stato più spesso al centro delle critiche: Oscar Mingueza ha debuttato ieri sera nella convincente vittoria di Champions League a Kiev, fornendo anche un assist di testa a Braithwaite, e mettendosi subito in mostra come un potenziale nuovo gioiello della Masia.

Le assense di Piqué, Umtiti e Araujo hanno costretto Koeman a fare dei cambiamenti, ma il tecnico olandese ha anche scommesso sul match in Ucraina per sperimentare diversi nuovi giocatori e provare qualche debutto: in campo, infatti, oltre a Mingueza sono scesi anche dal primo minuto Aleñá, Trincão e Braithwaite, e dalla panchina sono subentrati Matheus Fernandes, Konrad de la Fuente e, finalmente, anche Riqui Puig.

CHE FINE HA FATTO RIQUI PUIG?

Mingueza, il nuovo Piqué nel momento del bisogno

Il lavoro di rinnovamento del Barça iniziato da Koeman prosegue e passa anche dal lancio di nuovi giovani della Masia, come appunto Mingueza. Si tratta di un difensore centrale di 21 anni, che ieri sera ha dimostrato una grande personalità, tempismo nei contrasti e una buona capacità nel portare palla, giocando da centrale di destra e rilevando di fatto il ruolo di Piqué, a cui ora molti lo paragonano.

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Tutte doti che non erano sfuggite a chi segue il calcio giovanile spagnolo, e aveva già conosciuto Mingueza come capitano della squadra B, che nel 2018 guidò alla conquista della Youth League. Garcia Pimienta, il suo tecnico nelle giovanili, è uno dei suoi sponsor principali, e i due assieme hanno sfiorato la promozione in Seguanda División nella scorsa stagione.

Se Mingueza dovesse riuscire a confermarsi nel corso dell’annata, giocando anche in Liga, Koeman potrebbe avere trovato l’elemento giusto per sistemare un reparto delicato, che in questi anni ha dimostrato diverse fragilità, tra gli infortuni di Umtiti, il calo di rendimento di Piqué, e le prestazioni altalenanti di Lenglet, Firpo e Semedo, che alla fine ha lasciato il club. A lungo si era parlato dei possibili ingaggi di Rudiger o addirittura di Eric Garcia, ma l’elevato costo delle operazioni aveva costretto il Barça a desistere. Mingueza, ora, potrebbe avere risolto il problema.

Un percorso ancora tutto da compiere

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I tifosi catalani sperano però che non si tratti dell’ennesimo fuoco di paglia della Masia, il mitico settore giovanile blaugrana che annualmente sforna potenziali fenomeni, molti dei quali non si confermano o non vengono ritenuti all’altezza della prima squadra. Già nella scorsa stagione, Valverde inserì in prima squadra l’uruguayano Araujo, coetaneo di Mingueza, riconfermato ora da Koeman vista la carenza di alternative in rosa.

Ma in questi anni tanti difensori sono stati considerati gli eredi di Puyol o Piqué, a partire da Marc Bartra, passando per Fontas, Muniesa, Sergi Gomez, Rodri Tarin, Jorge Cuenca e Chumi. E, se ci spostiamo in altri settori del campo, scopriamo promesse che parevano avere tutto per diventare punti di riferimento del Barça e che invece non ci sono ancora riuscite, come Samper, Deulofeu, Carles Perez, Aleñá e Puig.

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La strada per Mingueza non è quindi facile, e anzi ora viene la parte più complicata: mantenere le aspettative. Se non altro, Koeman sta dimostrando di essere ben disposto verso i giovani, offrendo loro la possibilità di mettersi in mostra; una delle cose che ai suoi predecessori era risultata alquanto difficile, causando molte critiche da parte dei tifosi.

Viene però da chiedersi come mai un giocatore come questo sia rimasto praticamente invisibile fino ai 21 anni, restando relegato nella terza serie spagnola: il tanto acclamato sistema giovanile del Barcellona talvolta sembra trasformarsi in una gabbia che limita la crescita dei suoi giocatori. Non è un caso che un talento indiscutibile come Eric Garcia, piuttosto di farsi anni di Segunda B in attesa di una chiamata in prima squadra, nel 2017 abbia scelto di trasferirsi al Manchester City.

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