Il Milan punta su Origi per il futuro dell’attacco: l’attaccante del Liverpool sarebbe la prima scelta per il reparto avanzato, ma cosa può dare ai rossoneri?
L’indiscrezione è uscita ieri, ma sta rapidamente prendendo quota: il Milan starebbe seriamente sondando il terreno con Divock Origi, centravanti belga classe 1995 attualmente in forza al Liverpool, ma in scadenza di contratto il prossimo giugno.
Un’operazione a parametro zero, dunque, che porterebbe alla corte di Stefano Pioli un giocatoreesperto ma anagraficamente ancora con molti anni di carriera davanti, che potrebbe aggiungere un tassello fondamentale alla rosa rossonera e al suo progetto di crescita. Ma i motivi che spingono Maldini e Massara a interessarsi alla punta belga sono molteplici.
Perché il Milan vuole Origi
Il primo motivo è, come possiamo intuire, quello prettamente economico: un giocatore come lui a costo zero è senza dubbio un affare, e anche a livello d’ingaggio non dovrebbero servire cifre troppo elevate (al Liverpool percepisce circa 3,7 milioni di euro, più o meno in linea con l’attuale stipendio di Giroud e Rebic).
E sicuramente c’è l’interesse del giocatore nel cambiare aria: dal suo arrivo ai Reds nel 2014, Origi non è mai riuscito a ritagliarsi un posto da titolare, anche se con Klopp, in particolare nella campagna europea del 2019, ha raggiunto un ottimo livello di efficienza. Nelle ultime due stagioni, però, il suo impiego si è ridotto (prima per l’arrivo di Jota, ora anche per quello di Diaz), al punto che in questa stagione ha giocato appena 14 partite con una media di 38 minuti per incontro.
Ma sarebbe sbagliato considerarlo un giocatore poco utile, dato che, nonostante le risicate presenze, i suoi numeri offensivi sono piuttosto notevoli: 5 gol e 3 assist. Origi è quindi un attaccante prezioso e che sa farsi trovare pronto quando chiamato, abbina caratteristiche fisiche a quelle tecniche e tattiche (il suo ruolo ideale è il centravanti, ma Klopp lo ha adattato anche a punta esterna), ed è dunque adattabile a più situazioni di gioco.
Al Milan, un profilo come il suo può far comodo per queste e altre motivazioni, la prima delle quali è senza dubbio il futuro di Ibrahimovic, che in quest’annata sta dimostrando di non essere più un centravanti su cui Pioli possa fare pieno affidamento. Giroud, chiamato la scorsa estate a fargli da vice, sta facendo bene, ma anche lui non è più giovanissimo (farà 36 anni a settembre, e va in scadenza a giugno 2023), per cui la possibilità di trovare un’alternativa ora a costo contenuto va assolutamente colta.
Anche perché, assicurandosi Origi a parametro zero, il Milan potrà coprirsi in attacco per il prossimo futuro, e allo stesso tempo avere ancora spazio di manovra, a livello di cassa, per rinforzarsi in altri due settori del campo, la difesa (Botman) e il centrocampo (Renato Sanches).
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