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Okafor è il sesto colpo del Milan in questa sessione di calciomercato. Chi è e come gioca l’attaccante centrale in arrivo dal Salisburgo.

Il Milan batte un colpo, l’ennesimo delle ultime settimane, e siamo certi che non sarà l’ultimo: Noah Okafor, quasi all’improvviso, è un affare chiuso per il club rossonero che di fatto con lui completa il parco attaccanti, insieme a Olivier Giroud e per sostituire l’addio di Zlatan Ibrahimovic e l’uscita di Divock Origi. L’operazione stamattina è improvvisamente decollata, anche se da tempo la punta era accostata ai club italiani e da anni alle principali società europee. Si chiuderà per 15 milioni di euro e già domani il calciatore dovrebbe effettuare le visite mediche.

Fin da ragazzino, quando deliziava il Basilea con le sue giocate, era considerato un vero e proprio craque del calcio europeo. Le promesse sono state mantenute solo in parte, almeno fino a questo momento. Dopo il trasferimento a gennaio 2020 al Salisburgo, ha totalizzato 71 presenze, mettendo a segno 25 gol e 17 assist. Si tratta di un classe 2000, quindi ancora con ampi margini di crescita, soprattutto per il ruolo che occupa in campo. Il Milan ha patito la sua fisicità e la qualità palla al piede proprio nello scontro diretto di Champions League contro gli austriaci: Okafor ha puntato Kalulu, l’ha messo a sedere con un tunnel e poi con il destro ha battuto Maignan. Probabilmente è lì che è scoccata la scintilla per un attaccante completo e moderno che è pronto a dare un contributo massiccio al Milan dei giovani e del talento che sta nascendo, rigorosamente sotto la guida attenta di Stefano Pioli.

Okafor caratteristiche tecniche e ruolo

Okafor è una prima punta, ma non solo. È alto 185 centimetri e ha un fisico già ben strutturato, nonostante la giovane età. In carriera ha svolto un po’ tutti i ruoli dell’attacco: predilige la posizione centrale, ma può agire anche come esterno, o meglio come seconda punta. Sarà per questo che comunque è abile nel gioco corale: viene incontro, smista palloni e come avrete capito dai numeri al Salisburgo spesso si segnala in zona assist. Il risvolto della medaglia è che a livello realizzativo non ha le medie dei principali bomber europei: svaria molto e spesso fa reparto da solo, ciò lo porta a restare un po’ più lontano dalla porta. Pioli potrebbe comunque correggere facilmente quest’aspetto, visto l’assetto tattico del Milan, chiedendogli di occupare di più l’area e, quindi, di sfruttare i tagli sul primo palo con cui tanto bene ha fatto in carriera.

L’abilità principale di questo calciatore è sfruttare la fisicità per mantenere il pallone, spostarlo e andare al tiro con il destro. Guai a lasciargli spazio, perché con il suo piede preferito è particolarmente preciso e becca spesso l’angolino all’improvviso senza lasciare scampo al portiere avversario. I margini di crescita comunque ci sono: Pioli lo impiegherà soprattutto come centravanti e, quindi, dovrà dare maggiore continuità realizzativa in quella posizione. Il bottino dei gol sarà comunque equamente diviso con Giroud e Leao, ma con il tempo il Milan spera di aver trovato il bomber del futuro.