La Superlega torna a far capolino nel dibattito pubblico del calcio: è stato svelato il nuovo piano del torneo. Scopriamo come sarà e chi vi prenderà parte.
A quesi due anni dal flop della prima Superlega, avvenuto nell’aprile del 2021, ecco che emerge un nuovo piano. Un secondo tentativo che, a ben vedere, è sempre stato nell’aria, e che non poteva non tornare a far parlare. Specialmente dopo la sentenza del 31 gennaio del tribunale provinciale di Madrid, che di fatto ha contestato il monopolio di UEFA e FIFA, aprendo alle basi legali per una nuova competizione a parte.
Nella mattinata di oggi, allora, ecco che A22 Sports Management, una società europea dedita allo sviluppo commerciale dello sport, ha presentato i risultati del proprio lavoro degli ultimi mesi su questo fronte. Dallo scorso ottobre, l’azienda si è interfacciata con vari club e investitori per delineare un piano di rilancio del progetto Superlega, che potrebbe vedere la luce nel prossimo futuro.
I dieci punti della nuova Superlega
Per adesso si tratta semplicemente di un piano iniziale, articolato in dieci punti programmatici. L’amministratore delegato di A22 Bernd Reichart ha detto che l’obiettivo “è quello di presentare il prima possibile, dopo la ricezione della sentenza, un progetto sportivo sostenibile per le competizioni europee per club, che sia accessibile, come minimo, per tutti i 27 Stati membri dell’UE”.
I dieci punti per la nuova Superlega presentati da A22, sui quali ci sarebbe stato un confronto con circa 50 club europei e vari azionisti, sono i seguenti:
- Competizione su base ampia e meritocratica: una competizione aperta, con più divisioni e da 60 a 80 squadre che consenta una distribuzione sostenibile dei ricavi lungo tutta la piramide; un sistema di promozioni e retrocessioni, qualificazioni basate sui risultati dei campionati nazionali, e senza nessun membro permanente.
- Rafforzamento dei tornei nazionali: i club partecipanti alla Superlega continuerebbero a giocare i tornei nazionali.
- Risorse stabili e sostenibili per migliorare la competitività: ai club partecipanti verrà offerto un minimo di 14 partite stagionali (contro le attuali sei di chi arriva ai gironi delle coppe UEFA).
- Salute dei giocatori al primo posto: non sarà aumentato il numero degli incontri stagionali rispetto a quello attualmene già previsto dai calendari.
- Competizione gestita dai club, improntata alla trasparenza delle regole: i club dovrebbero gestire le competizioni europee proprio come avviene con quelle nazionali (come con la Lega Serie A), e le spese dovebbero essere basate sulle risorse generate (e non iniezioni di capitali).
- La migliore competizione al mondo: orientata in particolare all’interesse dei giovani tifosi.
- Miglioramento dell’esperienza dei tifosi: adozione di misure supplementari per facilitare la partecipazione dei tifosi alle partite in trasferta, con standard uniformi per gli stadi.
- Sviluppare e finanziare il calcio femminile: aumento significativo degli investimenti per il calcio femminile, non solo a livello professionistico ma anche di base.
- Solidarietà ai club non partecipanti: per sviluppare il calcio in maniera uniforme, andrà stanziato un importo minimo di 400 milioni di euro all’anno per i club che non partecipano alla nuova Superlega.
- Rispetto dei diritti e dei valori della UE: la risoluzione delle controversie (esterne alla materia strettamente sportiva) dovrebbe essere affidata agli organi del sistema giudiziario dell’Unione Europea.
Quali club faranno parte del nuova Superlega
A22 sostiene di aver parlato con circa 50 club, e nel suo piano si parlare di una competizione aperta complessivamente a 60-80 squadra, che varieranno in base al merito sportivo e ai risultati nei campionati nazionali. Tuttavia, l’azienda non ha voluto comunicare chi sono le squadre con cui si è interfacciata in questi mesi.
Nel frattempo l’ECA (cioè l’Associazione del Club Europei di calcio) ha diffuso un comunicato in cui boccia la proposta della Superlega di A22, definendola “ già proposta, discussa e respinta in toto da tutte le parti interessate“.