Un paragone pesantissimo, quello con Mario Kempes, leggenda del calcio argentino. Eppure c’è chi, come Alfredo Berti, suo allenatore ai tempi dell’Argentinos Juniors, è sicuro che Nicolas Gonzalez possa diventare il prossimo centravanti della nazionale albiceleste.
Nella squadra di Maradona e Riquelme
Attaccante duttile e talentuoso, Gonzalez nasce a Belén de Escobar, quartiere di Buenos Aires. Comincia a giocare a calcio sin da piccolissimo, attirando da subito il grande interesse del River Plate, un club che nessun argentino rifiuterebbe. Lui, però, a 7 anni decide di andare a giocare nell’Argentinos Juniors, dove erano cresciuti Riquelme e Maradona, anche se all’epoca il club stava vivendo uno dei periodi più difficili della sua storia, fra retrocessioni e salvezze ottenute solo agli spareggi.
Nicolás González, ex Argentinos Juniors, fue presentado en el #Stuttgart, en donde ya compartió su primer entrenamiento junto a Santiago Ascacibar y Emiliano Insúa ➡️https://t.co/5QRqdT4XYp pic.twitter.com/aYEzU1MrLm
— Diario Olé (@DiarioOle) July 11, 2018
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Nicolas Gonzalez, l’affermazione in Argentina e la delusione in Bundes
Gonzalez si fa tutta la trafila nelle giovanili fino a esordire in prima squadra il 28 agosto del 2016, nella partita contro il San Martin. A fine stagione l’Argentinos riesce a ottenere la promozione in Superliga, anche grazie ai 4 gol realizzati dal giovane attaccante argentino, che, però, non ha ancora trovato una sua collocazione tattica precisa, che trova nel corso della stagione successiva, giocando con sempre maggiore frequenza nel ruolo di punta centrale.
Il fisico non è particolarmente imponente, ma l’elevazione, la tecnica e le capacità balistiche sono di primo livello e la sua duttilità, prima considerata un limite, ora comincia ad intrigare alcuni club europei, fra cui l’Inter e lo Stoccarda, che è il più rapido ad assicurarselo per 8.5 milioni. Soldi che inizialmente Gonzalez non dimostra di valere, anche se riesce a segnare il gol più veloce da subentrato della storia della Bundesliga. La squadra tedesca, infatti, vive una stagione disastrosa e retrocede in Zweite dopo la sconfitta nello spareggio contro l’Union Berlino.
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La rinascita in Zweite
In seconda divisione, però, l’ex Argentinos Juniors trova l’ambiente perfetto per crescere e adattarsi ai ritmi europei: che sia da prima punta o da ala sinistra, Gonzalez stupisce perché capace di garantire duttilità, gol e soprattutto tanta qualità alla fase offensiva dello Stoccarda, che a tre giornate dalla fine riesce a ottenere la promozione in Bundesliga.
I 14 gol gli valgono il titolo di capocannoniere della squadra e l’interesse di alcuni top club italiani, che è decisamente aumentato dopo le sue ultime dichiarazioni in cui ammetteva di volersene andare da Stoccarda. Fra questi club ci sono il Napoli (pista che comunque sembra essersi raffreddata con l’affare Osimhen) e il Milan, a cui un attaccante con queste caratteristiche farebbe molto comodo. Giovane, con tanto potenziale, dal prezzo abbastanza contenuto (circa 15-20 milioni) e già abituato al calcio europeo. In altre parole, il profilo ideale per Elliott e Rangnick.