Uno dei nuovi nomi degli Stati Uniti è senza dubbio l’italo-americano Niko Gioacchini, cresciuto tra Parma e il Maryland ed emerso calcisticamente nella seconda serie francese. È giunto per lui il momento di tornare in Italia da calciatore?
IL FUTURO DELLA NAZIONALE DI CALCIO DEGLI STATI UNITI
Una doppietta all’esordio dal primo minuto: si presenta così Nicholas Gioacchini, il numero 9 della giovanissima e talentuosissima nuova nazionale degli Stati Uniti che, dopo l’ottimo pareggio a reti inviolate in Galles (in cui Gioacchini aveva giocato i suoi primi minuti, subentrando a Lletget), lunedì sera ha travolto Panama 6-2.
Il primo, dopo 22 minuti, è un comodo appoggio in rete dopo un errore del portiere avversario Mosquera, mentre il secondo, quattro minuti più tardi, avviene con un bel tuffo di testa nel cuore della difesa panamense. L’avversario non rappresentava un ostacolo molto probante, ma Gioacchini ne ha comunque approfittato per mettere il suo nome sulla lista delle grandi promesse del soccer.
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Una vita in giro per il mondo
Non si tratta certo del primo italo-americano a fare fortuna nel calcio: dai ragazzi del miracolo di Belo Horizonte del 1950, come il portiere Frank Borghi, fino a nomi più recenti come Tony Meola, Paul Caligiuri e ovviamente Giuseppe Rossi (originario del New Jersey ma che ha optato per gli Azzurri), i calciatori americani di origine italiana non sono mai mancati.
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Gioacchini è italiano per parte paterna e giamaicano per parte materna, è nato a Kansas City nell’estate del 2000 e poi con la sua famiglia si è trasferito a Parma, dove ha iniziato a giocare a calcio più attivamente. Stranamente, Gioacchini è passato totalmente inosservato sotto il naso dei club italiani, forse a causa della sue breve permanenza nel nostro paese, durata appena quattro anni: nel 2012, i genitori hanno infatti deciso di fare ritorno negli Stati Uniti.
Qui, Gioacchini è entrato prima nell’ESSA Soccer Academy di Silver Spring, nel Maryland, e poi nelle giovanili del DC United, uno dei club più noti del Nord America. Ma ancora una volta sono stati gli spostamenti della sua famiglia a determinare l’evoluzione della sua carriera, portandolo a vivere in quella che è la regione in cui si coltivano i migliori talenti al mondo: la periferia di Parigi.
Se infatti il calcio italiano si era completamente perso questo attaccante originario del Missouri, così non è stato per i cugini d’oltralpe: nel 2017 già giocava nella seconda squadra del Paris FC, dov’è stato nominato tra i migliori giocatori classe 2000 della regione parigina.
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Gioacchini, un talento in rampa di lancio
1,83 d’altezza, fisico longilineo e facilità nella corsa, oggi Gioacchini gioca al Caen, in Ligue 2, dove l’allenatore Pascal Dupraz gli sta dando molto spazio. La sua rapidità fa sì che possa essere impiegato anche come ala destra, suo ruolo abituale nel club francese, dove la punta centrale è l’ex-Bordeaux Alexandre Mendy.
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Dalla scorsa stagione è titolare nel club normanno, e sebbene non giochi in un campionato altamente competitivo le sue prestazioni sono in netta crescita: 2 reti in 16 match la scorsa annata, ma già 3 in 8 in quella in corso. Il ct statunitense Gregg Berhalter ha subito deciso di chiamarlo in Nazionale, prima che lo facessero l’Italia o la Giamaica, e lo scorso 2 novembre Gioacchini ha accettato la convocazione, entrando a far parte di una rosa in cui la competizione in attacco è molto agguerrita, con giocatori come Weah, De la Fuente, Musah, Llanez e Soto.
Per l’attaccante del Caen si sta avvicinando il momento del salto di qualità, che potrebbe arrivare già con il club della Normandia, attualmente in lotta per la promozione, o piuttosto con un trasferimento, magari in un campionato straniero. Gioacchini è una punta polivalente che si esalta nel gioco negli spazi, ma ha anche un buon bagaglio tecnico che gli consente di adattarsi a più ruoli: forse, la Serie A potrebbe provare a recuperare il terreno perduto in questi anni e assicurarsi ora uno dei nuovi prospetti del calcio a stelle e strisce.