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La Procura di Roma ha recentemente chiuso le indagini sul presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in merito a presunti reati di falso in bilancio in relazione a due importanti trattative: quella per Kostas Manolas, arrivato dalla Roma nell’estate del 2019, e quella per Victor Osimhen, giunto al Napoli dal Lille nel 2020. Entrambe le operazioni sono finite sotto esame da parte dei pm di Roma, poiché la Filmauro, società proprietaria del club e di De Laurentiis, ha sede legale nella Capitale. L’analisi dei due casi, le accuse che pendono sul club e le possibili conseguenze, inclusa la possibilità che lo Scudetto del 2023 possa essere messo in discussione.

Il caso Manolas: operazione con clausola rescissoria e sospetti di plusvalenze fittizie

L’acquisto del difensore greco Kostas Manolas dalla Roma è avvenuto nell’estate del 2019, per un importo pari alla clausola rescissoria di 36 milioni di euro. Questa operazione ha garantito alla Roma una plusvalenza significativa, pari a circa 31,1 milioni di euro, contabilizzata nel bilancio chiuso il 30 giugno dello stesso anno. Manolas è rimasto in azzurro fino a dicembre 2021, quando è tornato in patria passando all’Olympiacos per circa 3 milioni di euro.

I sospetti della Procura si concentrano sull’ipotesi che questa operazione possa aver gonfiato i ricavi della Roma e che ci sia stato un accordo fraudolento tra il Napoli e il club giallorosso, all’epoca sotto la proprietà di James Pallotta. Secondo i pm Lorenzo De Giudice e Giorgio Orano, le plusvalenze fittizie derivano dall’accordo economico illecitamente concordato tra club, con l’obiettivo di migliorare i rispettivi bilanci tramite valori gonfiati nelle compravendite dei giocatori.

Il caso Osimhen: l’acquisto record e le cessioni controverse

L’arrivo di Victor Osimhen al Napoli nel 2020 è stato un vero e proprio colpo di mercato, con un trasferimento complessivo che ha visto il club partenopeo pagare al Lille 76,4 milioni di euro. A fronte di questa cifra, la stessa operazione ha incluso anche la cessione di quattro tesserati del Napoli al Lille: il portiere Oreste Karnezis, valutato circa 5 milioni, e tre giovani della Primavera – Claudio Manzi, Ciro Palmieri e Luigi Liguori – i cui valori oscillavano tra i 4 e i 7 milioni di euro ciascuno. Complessivamente, questi trasferimenti hanno generato per il Napoli una plusvalenza di poco inferiore ai 20 milioni di euro.

Secondo gli inquirenti, queste cessioni sarebbero state effettuate a valori superiori al reale, gonfiando i bilanci per ridurre il costo netto dell’operazione Osimhen. La Procura di Napoli aveva inizialmente ipotizzato sia la frode fiscale sia il falso in bilancio per il club partenopeo. La prima accusa è stata archiviata in quanto la plusvalenza non avrebbe portato alcun vantaggio fiscale. Sulla questione del falso in bilancio, invece, il fascicolo è stato trasferito a Roma.

Le conseguenze per il Napoli: Scudetto a rischio?

L’ipotesi di reato che grava su entrambe le operazioni è quella di falso in bilancio, basato su un possibile accordo fraudolento per gonfiare i valori di trasferimento e migliorare i bilanci. Se le accuse venissero confermate, Aurelio De Laurentiis potrebbe affrontare sanzioni penali, che includerebbero anche una possibile condanna per reati societari. Dal punto di vista sportivo, il Napoli potrebbe subire una penalizzazione, come è avvenuto in passato per altri club coinvolti in casi di plusvalenze fittizie.

Quanto alla stagione 2022/2023 e alla vittoria dello scudetto, l’eventuale conferma delle accuse potrebbe teoricamente mettere in discussione il titolo, anche se, al momento, non ci sono indicazioni ufficiali che facciano pensare a una revoca. Più probabile, invece, sarebbe l’applicazione di sanzioni economiche o una penalizzazione di punti per il club, come previsto dal regolamento della FIGC per casi di manipolazione dei bilanci.

La posizione della difesa e i prossimi passi

I legali di Aurelio De Laurentiis, gli avvocati Lorenzo Contrada e Fabio Fulgeri, hanno dichiarato che il presidente è disponibile a collaborare con gli inquirenti, come già avvenuto in occasione dell’interrogatorio relativo al caso Osimhen in primavera. De Laurentiis intende fornire chiarimenti che, secondo la difesa, potrebbero dimostrare la correttezza delle operazioni contestate. A seguito della deposizione, si valuterà se procedere con l’archiviazione del caso o con un eventuale rinvio a giudizio per De Laurentiis.