Il Napoli ha provato a prenderlo a poche ore dalla fine del calciomercato. Gli azzurri avevano messo sul piatto 47 milioni di euro.
La Serie A, soprattutto nella sessione di calciomercato estiva che si è appena conclusa, ci ha abituato a un nuovo concetto di trading, di trattative e di profili adatti, nella maggior parte dei casi. C’è chi ha fatto meglio, chi ha fatto peggio e il Napoli probabilmente si è infilato proprio nel mezzo, tra queste due categorie. Ha perso Kim e il sostituto per il momento non si è visto in campo, andrà aspettato. In attacco è arrivato Lindstrom, interessante ma ancora non decisivo come alcuni si aspettavano. E a centrocampo le cose non sono andate esattamente come si aspettavano il presidente Aurelio De Laurentiis e Rudi Garcia. I partenopei, infatti, hanno corteggiato a lungo Gabri Veiga, gioiello ormai ex Celta Vigo, ma alla fine sono rimasti con in mano un pugno di mosche dato che il talentuoso trequartista ha preferito i soldi dell’Arabia Saudita alle ambizioni dei campioni d’Italia.
A quel punto, quando mancavano ormai pochi giorni al termine delle trattative, il Napoli aveva ancora bisogno di un nuovo acquisto di livello, una mezzala capace di fare la differenza accentrandosi e tentando il tiro dalla distanza, in grado di dare estro e fantasia al gioco di Garcia, ma anche una buona dose di attitudine alla fase difensiva. Proprio per questo, i partenopei avevano individuato in Teun Koopmeiners l’uomo giusto per alzare il livello del loro centrocampo. La volontà di portare a Napoli l’olandese era talmente tanta che i partenopei, secondo quanto riporta “Tuttomercatoweb”, avrebbero messo sul piatto una cifra altissima pur di concludere l’affare: la dirigenza ha offerto 47 milioni di euro, senza bonus e senza percentuali per la futura rivendita. L’Atalanta, però, ha risposto di no e ha rispedito al mittente la proposta, senza neanche pensarci troppo. Una decisione forte, ma che ha alla base delle motivazioni ben precise.
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Koopmeiners bloccato dall’Atalanta: cosa è successo
Semplicemente, a quel punto del calciomercato, la Dea aveva già sacrificato una serie di calciatori importanti e cambiando in maniera sostanziale il volto della squadra. Pensiamo a Rasmus Hojlund, soprattutto, un uomo decisivo per comporre l’asse degli undici scelti di volta in volta da Gian Piero Gasperini. Perdere anche un uomo chiave come Koopmeiners a pochi giorni dal termine del calciomercato sarebbe stato un segnale importante di ridimensionamento e soprattutto non sarebbe stato un calciatore sostituibile nel brevissimo termine. L’Atalanta ha preferito rinunciare ai soldi in arrivo dal Napoli e mettere al primo posto le esigenze tecniche di Gasperini. Un segnale forte all’intero sistema, perché all’inizio di mercato, i primi di giugno, i bergamaschi avrebbero ceduto l’olandese anche per 40 milioni di euro. Alla fine ne hanno rifiutato 47 e senza troppi rimpianti. Il matrimonio evidentemente non s’aveva da fare e il tempismo è stato fondamentale per prendere la decisione finale dei lombardi. E i campani hanno preso Lindstrom, diverso, più offensivo, ma che può giocare anche lì.