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Contro il RB Lipsia, Nagelsmann ha schierato il suo Bayern Monaco con una rivoluzionaria formazione ultra-offensiva. La rivedremo anche in Champions League?

Fin da quando è emerso alla guida dell’Hoffenheim (era il 2016, e aveva appena 29 anni), Julian Nagelsmann si è guadagnato lo status di predestinato della panchina e di rivoluzionario in pectore. Una fama che ha saputo consolidare negli anni a venire, e a cui ha aggiunto un nuovo tassello sabato scorso contro il RB Lipsia.

Nella sfida alla sua ex-squadra, infati, il pupillo di Ralf Rangnick ha mandato in campo il Bayern Monaco con uno schieramento esageratamente offensivo, in barba alle cautele tattiche. Si potrà ribattere che il campionato tedesco non è poi così provante per i bavaresi, 9 punti avanti alla seconda, e che il RB Lipsia non sta vivendo la sua miglior stagione, ma resta pur sempre un avversario di tutto rispetto e con una rosa altamente competitiva anche in Europa.

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La formazione ultra-offensiva del Bayern di Nagelsmann

Al fischio d’inizio dell’ultima di Bundesliga, sabato 5 febbraio, il Bayern Monaco è sceso in campo con un 3-4-2-1. Un modulo abbastanza classico, se non fosse per la scelta degli interpreti: davanti a Neuer, Nagelsmann ha schierato un solo centrale difensivo, Nikas Sule, affiancato da due terzini dalla caratteristiche spiccatamente offensive, Benjamin Pavard e Lucas Hernandez.

Stessa cosa a centrocampo, con Joshua Kimmich e Correntin Tolisso centrali, mentre sugli esterni, invece dei classici terzini a tutto campo, il tecnico dei bavaresi ha messo due ali d’attacco, Serge Gnaby e Kingsley Coman. Nel reparto offensivo, Thomas Muller e Leroy Sané hanno fatto da appoggio al solito Robert Lewandowski.

Uno schieramento rivoluzionario, che ha dato i frutti sperati: il Bayern ha sempre condotto la partita, andando tre volte in vantaggio nel giro di un’ora, fissando il risultato finale sul 3-2. 23 tiri contro 12 (di cui 7 nello specchio della porta), 662 passaggi contro 449 (con una precisione del 87%) e 59% di possesso palla.

Va detto che, una volta sul 3-2, Nagelsmann ha modificato un po’ la sua squadra per cercare di mantenere il vantaggio, inserendo un centrale di ruolo come Upamecano al posto di Hernandez, e nel finale sostituendo Coman con un altro difensore centrale, Tanguy Nianzou. Ma quello del 34enne bavarese resta un esperimento tattico molto coraggioso e interessante. Avrà il coraggio di riproporlo anche in un contesto internazionale?

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