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Mustafi è considerato vicino a un trasferimento al Torino, ma si porta dietro una brutta nomea guadagnata negli anni in Premier League

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Sotto al tweet in cui Gianluca Di Marzio annunciava le visite in mediche imminenti per Shkodran Mustafi prima della firma col Torino, diversi profili di fan dell’Arsenal si sono riuniti per fare le condoglianze ai tifosi granata. Un piccolo episodio che racconta bene la pessima fama guadagnata in Premier League dal centrale tedesco campione del mondo nel 2014.

Dopo un buon passato alla Sampdoria e un passaggio dal Valencia, Mustafi aveva raggiunto i Gunners nel 2016, ma cinque anni a Londra hanno completamente sgretolato la sua credibilità come difensore di livello internazionale. Ma cosa gli è successo esattamente, durante questi anni?

Le grandi aspettative all’Arsenal

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La carriera di Mustafi sembra essere tutto tranne quella di un difensore “scarso”: fin da giovanissimo ha fatto parte della generazione d’oro del calcio tedesco, arrivando a vincere il titolo Europeo U17 nel 2009 accanto a Ter-Stegen e Gotze, dopo il quale ottenne un clamoroso trasferimento dalle giovanili dell’Amburgo alla prima squadra dell’Everton, debuttando a 17 anni in Europa League.

Da lì, il difensore di origine albanese si è affermato grazie agli anni trascorsi alla Sampdoria e al Valencia, venendo incluso nel 2014 nella rosa della Germania che ha poi conquistato il titolo mondiale. Nel 2016 l’Arsenal sborsò ben 41 milioni di euro per lui, un’operazione condotta da un manager esperto come Arsene Wenger, che aveva speso una cifra non da poco per un difensore.

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Nelle sue due prime annate a Londra, Mustafi non sfigurò affatto, anzi riuscì a conquistarsi un posto da titolare e fornire prestazioni convincenti. I guai iniziarono nel 2018/2019, quando dopo 22 anni Wenger si ritirò e al suo posto arrivò Unai Emery: da quel momento, l’Arsenal è entrato in una spirale discendete, tra gioco poco convincente, acquisti sbagliati e risultati pessimi. E Mustafi ha finito per divenire un simbolo, se non addirittura un capro espiatorio, dei problemi del club.

Il peggior difensore della Premier League

Nel dicembre del 2018, Mustafi fornì una prestazione particolarmente orribile nella sconfitta per 5-1 contro il Liverpool. Il tedesco aveva diverse attenuanti, visto che non aveva ancora del tutto recuperato da un infortunio alla coscia che lo aveva tenuto fuori circa un mese, ma da lì in avanti le cose non fecero che peggiorare.

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Dopo quella partita iniziarono a piovergli addosso molte critiche, e il suo rendimento calò drasticamente. Inizialmente, Emery aveva provato a difenderlo, ma presto decise di relegarlo in panchina, mentre i fan diventavano sempre più insofferenti ai suoi errori e al suo atteggiamento in campo, accusandolo in particolare di scaricare sui compagni le responsabilità delle proprie mancanze.

“Si lancia in tackle di cui non c’è alcuna necessità; è imprudenza nel migliore dei casi, stupidità nel peggiore. – scriveva nella primaversa del 2019 Vijievan Jeevathayalan su 90min.com – Ci sono stati innumerevoli momenti dal suo arrivo in cui una basilare comunicazione coi suoi compagni avrebbe aiutato”.

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Rapidamente, il tedesco si è costruito la fama non solo di difensore non all’altezza dell’Arsenal e della cifra esagerata pagata per il suo cartellino, ma addirittura di peggior difensore dell’intera Premier League. “Per anni è stato soggetto a frequenti disattenzioni ed errori orribili – rincarava la dose, sempre nel 2019, Mahith Gamage su The Top Flight – che sono costati all’Arsenal diversi punti nell’arco di più stagioni”.

La difesa di Mustafi

Queste critiche non hanno fatto altro che abbattere il morale del difensore, che nell’autunno del 2019, dopo la sua peggiore stagione, rilasciò un’intervista a Der Spiegel in cui ammetteva gli errori, ma accusava i tifosi di averlo trasformato in un bersaglio per colpe non sue: “Sono abbastanza consapevole da capire quando sbaglio, ma le critiche verso di me sono divenute irrazionali. A un certo punto, la gente mi accusava per sconfitte in cui non avevo neppure giocato!

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In realtà, la carriera di Mustafi è stata a lungo minata da numerosi infortuni, ed è andata di pari passo con anni molto difficili da parte dell’Arsenal (che continuano tutt’oggi, pur senza di lui). Anche David Saunders, uno degli autori del podcast sull’Arsenal Chronicles of a Gooner, ha scritto che il difensore ex-Sampdoria ha finito per ricevere critiche spropositate rispetto alle sue effettive colpe, pur precisando che il suo livello non era evidentemente adatto a una squadra in lotta per lo scudetto.

Anche le statistiche non sono del tutto contro il tedesco: nell’ottobre 2019, quando era all’apice della sua pessima reputazione, Mustafi era accusato di causare numerosi rigori, ma in realtà solo due volte era stato responsabile di penalty ai danni dell’Arsenal (uno dei quali, contro il Tottenham, viziato in origine da un fuorigioco di Kane). Tuttavia, in quella stagione, complice anche l’addio in corsa di Emery e gli arrivi in difesa di David Luiz, Saliba e Pablo Marì, perse del tutto il posto da titolare.

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Nella scorsa annata, Arteta lo ha definitivamente escluso dalla rosa, e a febbraio Mustafi è stato ceduto a titolo gratuito allo Schalke 04, dove però non è stato in grado di risollevare dalla zona retrocessione una squadra già gravata da vari problemi. Alla fine, resta un giocatore di grande esperienza internazionale che, in un ambiente come meno pressioni come quello del Torino, potrebbe ancora riuscire a ricostruire la propria immagine di difensore affidabile.

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