Addio alle multiproprietà, ecco la decisione storica presa oggi dalla Federazione italiana.
Non avere mai più un caso come quello della Salernitana. Era questo l’obiettivo della Federazione italiana, che voleva evitare ad ogni costo spiacevoli e complesse situazioni come quella che ha visto coinvolto Claudio Lotito negli scorsi mesi.
Questa decisione è stata votata all’unanimità dal Consiglio Federale che si è riunito in giornata. La regola entrerà in vigore fin da subito, ma i presidenti attualmente proprietari di due club avranno tempo fino al 2025 per cedere una delle loro società.
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Addio multiproprietà, la decisione
Il Consiglio Federale della FIGC ha quindi vietato all’unanimità le multiproprietà nel calcio italiano. Già un divieto era presente a tal proposito ma, come ha prontamente dimostrato il caso della Salernitana, era abbastanza facile da aggirare.
Dal 2012, infatti, una regola della Federazione vietava la possibilità delle multiproprietà, a meno che il club non avesse ottenuto la promozione in Lega Pro provenendo dal calcio dilettantistico, e proprio questo aveva permesso a Claudio Lotito di diventare il proprietario della Salernitana.
Una visione abbastanza a breve termine, dove soltanto il divieto di possedere due club nella stessa categoria era davvero inviolabile, come hanno dimostrato le ultime vicende.
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I presidenti attualmente coinvolti
Il presidente della Lazio – che, a differenza degli altri ha tempo fino al 31 dicembre per trovare degli acquirenti – non è l’unico colpito da questa decisione.
Aurelio De Laurentis, oltre ad essere il numero uno del Napoli, è anche il patron del Bari, così come Maurizio Setti lo è dell’Hellas Verona e del Mantova: entrambi dovranno quindi cedere una delle società entro il termine della stagione 2024/25.
Questa decisione non coinvolge invece la famiglia Pozzo: lo storico presidente dell’Udinese è anche proprietario del Watford, club inglese neo promosso in Premier. La nuova regola però riguarda solamente le squadre italiane, e non impedisce ai presidenti di essere proprietari anche di club stranieri.
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