Tra la sorpresa generale, Mourinho è stato annunciato come nuovo allenatore della Roma: una nuova sfida per il portoghese, in una carriera fatta di tante esperienze in club e paesi diversi
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La Roma dei Friedkin riparte da José Mourinho, per tornare ai vertici del calcio italiano ed europeo dopo il primo anno transitorio della nuova proprietà americana. Una notizia che conferma le ambizioni del nuovo patron giallorosso, capace di portare nella capitale uno degli allenatori più vincenti in circolazione. Dal 1 luglio comincerà dunque una nuova avventura calcistica per lo Special One.
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Gli inizi nell’ombra di Robson e Van Gaal
Come tutti i grandi tecnici, anche Mourinho ha fatto la gavetta prima di arrivare alle grandi vittorie. Dopo una carriera non entusiasmante da giocatore e una parentesi da docente di educazione fisica, il portoghese comincia la sua carriera in panchina nel 1987 come tecnico degli Allievi del Vitoria Setubal. In seguito viene chiamato all’Estrela Amadora, come assistente prima di Joao Alves e poi di Jesualdo Ferreira.
Nel 1992 arriva la vera svolta, con la chiamata allo Sporting Lisbona da parte di Bobby Robson. Mourinho gli fa da interprete e assistente, preparando le partite durante la settimana sul piano tattico e mostrando già da quegli anni un’arguzia distintiva. Robson porta con sé Mourinho anche nelle sue successive esperienze, prima al Porto e poi al Barcellona.
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Al termine della stagione 1996/97, nella quale il Barça vince Coppa del Re, Coppa delle Coppe e Supercoppa di Spagna, Robson passa al ruolo di dirigente e Mourinho rimane vice, ma del nuovo tecnico Luis Van Gaal. Un altro maestro fondamentale, che stima il portoghese a tal punto da fargli guidare la squadra il 16 maggio 2000 in occasione della finale di Copa Catalunya. I blaugrana battono il Mataro per 3-0 e Mou può alzare così il primo trofeo della sua carriera.
I trionfi europei con il Porto
Dopo anni passati a studiare grandi tecnici, Mourinho è finalmente pronto per una panchina. Le prime due esperienze con Benfica e Uniao Leiria non sono esaltanti, ma nel gennaio 2002 arriva la vera svolta con la chiamata del Porto. Lo Special One prende la squadra in cattive acque la conduce al terzo posto. Un buon risultato, ma il meglio deve ancora venire.
Nelle due stagioni successive, infatti, Mourinho conduce il Porto alle massime affermazioni in campo europeo. Nell’annata 2002/03 si aggiudica la Coppa Uefa battendo in finale il Celtic, mentre l’anno successivo vince la Champions League superando in finale il Monaco. Grazie a quest’ultimo trionfo, Mourinho entra nel gotha dei tecnici mondiali e comincia ad essere conosciuto come lo Special One.
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Mourinho al Chelsea: un amore ricco di alti e bassi
Esaurito il suo ciclo al Porto, Mourinho viene scelto dal patron Roman Abramovich per riportare in alto il suo ambizioso Chelsea. Operazione riuscita in un solo anno, visto che Mourinho vince un campionato che a Stamford Bridge mancava da 50 anni. Nei due anni successivi arrivano altri trionfi: 1 Premier League, 1 FA Cup, 1 Community Shield e ” League Cup. Mou e il Chelsea si lasciano nel settembre 2007, ma è solo un arrivederci.
Il portoghese infatti si ricongiunge con il suo vecchio amore alla vigilia della stagione 2013/14. Dopo un’annata avara di soddisfazioni, si riprende il trono d’Inghilterra aggiungendo anche la Coppa di Lega. Come avvenuto 8 anni prima, la sua avventura al Chelsea termina a stagione iniziata e questa volta in modo definitivo.
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Lo storico Triplete con l’Inter
Se con Porto e Chelsea Mourinho ha avuto grandi trionfi, con l’Inter riesce in un’affermazione unica nella storia del calcio italiano: vincere in una sola stagione campionato, Coppa Italia e Champions League. L’anno giusto è il 2009/10, dopo una stagione in cui il portoghese aveva conquistato campionato e Supercoppa Italiana.
L’annata parte in modo negativo con il k.o. in Supercoppa contro la Lazio, ma i mesi successivi regalano gioie in serie al popolo nerazzurro. In campo nazionale la sfida è con la Roma, chiusa con due successi in altrettante competizioni. La ciliegina però è rappresentata dalla Champions League, alzata al cielo battendo in finale il Bayern Monaco e dopo una semifinale epica contro il Barcellona.
La guerra dialettica con Guardiola al Real Madrid
La sera stessa della finale di Madrid contro il Bayern Monaco, Mourinho sa già che lo aspetta una nuova e suggestiva sfida. Il Real Madrid ha infatti individuato in lui l’unico tecnico in grado di contrapporsi allo strapotere del Barcellona di Guardiola.
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I ter anni successivi sono a dir poco intensi, con scontri epici contro il collega e rivale sia sul piano calcistico che dialettico. Mourinho si aggiudica un campionato, una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna, non riuscendo però ad arrivare alla Champions League (con due eliminazioni in semifinale).
Le ultime esperienze con Manchester United e Tottenham
Gli ultimi anni di Mourinho appaiono in ribasso rispetto al resto della sua carriera, ma comunque con qualche soddisfazione. Nell’estate del 2016 diventa il nuovo allenatore del Manchester United, centrando subito un ottimo double con le conquiste di Europa League e Coppa di Lega. L’avventura ad Old Trafford però non regala altre soddisfazioni, concludendosi con l’esonero nel corso della stagione 2018/19.
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Mourinho prova a riscattarsi a Londra accettandola corte del Tottenham nel novembre del 2019. Con gli Spurs arriva una finale di Coppa di Lega l’anno successivo, non giocata per via dell’esonero a pochi giorni dalla finale.
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