José Mourinho, nella conferenza stampa di ieri, ha di fatto bocciato Diawara e Villar, sottolineando i problemi a centrocampo della Roma: ma cosa c’è dietro le parole dello Special One?
“Alcune squadre possono gestire alcuni calciatori, per noi è più difficile. In alcune posizioni abbiamo giocatori allo stesso livello di qualità, esperienza, intensità, ritmo. Ci sono altre posizioni, invece, dove è più complicato fare questo”. Queste le parole di Mourinho a proposito del suo centrocampo, dove Veretout e Cristante sono costretti puntualmente agli straordinari. Una pesante bocciatura per Villar e Diawara, che non convincono lo Special One e, al momento, non costituiscono valide alternative. Ha ragione Mourinho? O dovrebbe puntare maggiormente sui due centrocampisti?
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Il dilemma Villar
Villar nell’ultimo anno e mezzo è stato una delle più belle sorprese in casa Roma. Un giocatore forte, dotato di ottimo dribbling e capace di dare ritmo alla squadra, con giocate interessanti nelle gambe ed evidenti margini di miglioramento. Sul finire dello scorso anno ha però iniziato a palesare delle difficoltà, finendo in questa stagione praticamente ai margini della rosa.
Da enfant prodige a peso in squadra, la metamorfosi della spagnolo è stata abbastanza impressionante. Le sue qualità sono evidenti, ma anche i suoi limiti. Soprattutto caratteriali, col giocatore che ha palesato parecchio nervosismo quest’estate, arrivando addirittura a sfogarsi sui social, atteggiamento che non deve essere piaciuto a un tecnico ermetico come Mourinho.
Il problema di Villar, oggi, è la sostanziale incompatibilità col calcio del portoghese. Mou vuole dei “bastardi” con cui andare in guerra, calciatori di grande carattere, di personalità, di grinta. Lo spagnolo è l’opposto di tutto ciò, è uno da calcio ordinato, da fraseggio leggero, uno che incanta, non uno che combatte.
La Roma si trova un bel dilemma tra le mani con Villar. Ha un calciatore di indiscusso valore, totalmente inadatto però al calcio proposto e patrocinato dal proprio tecnico. E quando Mou chiede intensità ed esperienza non può trovarle in Villar, che dovrebbe esaltare invece il ritmo e la qualità che possiede, ma poi soggiaciono ai limiti caratteriali che lo frenano, come avvenuto col CSKA Sofia. Unica possibilità sinora a disposizione dello spagnolo, miseramente sprecata.
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I limiti di Diawara
Il guineano sembra un giocatore più strutturato per il calcio di Mourinho. Dotato di un buon fisico, di una discreta tecnica, in grado di dare ritmo e qualità all’azione. Ma possiede un difetto che oscura tutti i suoi pregi: l’indolenza. Diawara starebbe anche bene nel centrocampo di Mourinho per caratteristiche, ma non ne ha le attitudini. È il classifico “bravo, che però non si applica”.
Anche l’ex Napoli ha avuto la sua occasione contro il CSKA Sofia, e anche lui l’ha malamente gettata al vento. Mourinho si sa, non è uno che concede facilmente seconde occasioni e ora sia lui che Villar dovranno faticare per ritrovare spazio. Ma mentre le qualità, e i margini di crescita, dello spagnolo sono ben evidenti, quelli del guineano sono più effimeri. Per cui con l’ex Bologna non c’è alcun dilemma, ma solo la volontà, appena riapre il mercato, di riuscire a liberare un posto in rosa per il centrocampista tanto richiesto da Mourinho.
Il portoghese ha scelto di lanciare un segnale forte ai due, o si cambia rotta o non ci sarà spazio. Che poi inevitabilmente ci sarà, perché davvero Mou non ha alternative a Veretout e Cristante se non i giovani Bove e Darboe o abbassare Pellegrini. Ma è evidente che i due non facciano al caso del portoghese e la soluzione migliore è una convivenza pacifica fino a gennaio poi l’addio.
C’è anche questo nelle parole di Mou: il far capire di non essere parte di un progetto per favorire una cessione. In estate i due sono voluti restare a Roma per giocarsi le loro possibilità. Stanno fallendo e il portoghese vuole accelerare questo processo, così da poter avere dei rinforzi già a gennaio.
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