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Eterno sottovalutato, l’Uruguay arriva ancora una volta ai Mondiali a fari spenti, pronto a mettere i bastoni tra le ruote a tante squadre. 

Finita l’era Tabarez, che ha portato alla Celeste una Copa America in 15 anni e la sensazione di aver costruito una rosa sempre competitiva, il timone in panchina è passato a Diego Alonso.

Mondiali 2022: come gioca l’Uruguay

Lo schema di base è un 4-4-2 che ha come jolly o come arma a sorpresa (ma nemmeno tanto) uno dei giocatori più in forma al mondo, prima della sosta, nonostante un lieve infortunio: Fede Valverde è la chiave per passare eventualmente a un 4-3-3.

L’Uruguay comunque parte da un 4-4-2 in cui le due punte sono vere, animali da gol come Luis Suarez e Darwin Nunez, con Cavani pronto a subentrare a seconda della condizione della sua caviglia che ultimamente lo sta martoriando non poco.

La rosa in realtà selezionata da Alonso è molto equilibrata, con buoni giocatori in tutti i reparti, sia in attacco che a centrocampo dove anche Bentancur ultimamente col Tottenham è diventato un fattore.

Senza dimenticare un tizio che in Europa magari è poco conosciuto ma è reduce da due vittorie consecutive in Coppa Libertadores, “El Mago” De Arrascaeta, fantasista molto charrua, non veloce ma estremamente tecnico.

Di volti passati dall’Italia o ancora in Serie A l’Uruguay è pieno a partire da Muslera, ormai non più il portiere titolare, sostituito nelle rotazioni da Rochet del Nacional Montevideo. L’ex laziale nel 2018 fu colpevole nella sconfitta 2-0 ai quarti di finale contro la Francia e ormai è la riserva.

In difesa abbiamo ancora Godin e Caceres, che non dovrebbero essere titolari in una difesa che zoppica un po’ con Araujo e Gimenez, mentre lo sarà il napoletano Olivera come terzino sinistro (con Vina della Roma come riserva). E in mezzo occhio a Vecino che qualche gettone potrebbe trovarlo in Qatar, accanto a Bentancur. Lui oppure Torreira, ex metronomo della Fiorentina e della Sampdoria adesso al Galatasaray.

Davanti, infine, i fuochi d’artificio. Perché Suarez, d’accordo, è molto stagionato ma i gol anche in patria ha continuato a farli. Darwin Nunez al Liverpool ha iniziato forte, poi si è perso dopo un’espulsione col Crystal Palace, ma è una potenziale macchina da segnature. E come detto, dalla panchina l’Uruguay ha pur sempre un certo Cavani, oltre ai vari Pellistri e Maxi Gomez, gente di sacrificio.

Mondiali 2022, la formazione dell’Uruguay

URUGUAY (4-4-2): Rochet; Varela, Araujo, Gimenez, Olivera; Valverde, Bentancur, Vecino, De Arrascaeta; Suarez, Nunez. All. Alonso

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