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Stasera c’è la finale del Mondiale per club tra Chelsea e Palmeiras e ce ne siamo accorti assolutamente per caso. In realtà nessuno lo sapeva, non abbiamo fatto caso nemmeno alle partite precedenti che hanno qualificato per l’atto conclusivo gli inglesi e i brasiliani.

Una volta naturalmente era un po’ diverso, con la finale di Coppa Intercontinentale che era vista come un grande evento, anche perché in partita secca.

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Mondiale per club, a che serve?

Chelsea-Palmeiras è l’epilogo inevitabile per un Mondiale per club diventato negli anni invece sempre più marginale nel calendario degli eventi internazionale. Si tratta comunque di un trofeo da mettere in bacheca, ma anche la collocazione non aiuta granché, in questo febbraio strapieno di tornei altrove.

Campioni d’Europa contro campioni del Sudamerica: il migliore, campione intercontinentale, intorno a Natale. Una volta si decideva in gara secca in Giappone, con le levatacce in caso di squadra italiana coinvolta; poi si è iniziato a cambiare di sede, dal Qatar agli Emirati Arabi fino al Marocco.

Dal 2007 in poi non è più stato così, aggiungendo i vari campioni di club delle varie federazioni, più una squadra padrona di casa. E poi si è pure alzato il livello delle altre contendenti. In compenso, e l’abbiamo scoperto veramente negli ultimi giorni, presto la formula cambierà ancora.

Dopo questa edizione, infatti, la competizione sarà composta da 24 squadre: ci saranno otto gironi da tre squadre ciascuno, con le prime classificate di ogni gruppo che si qualificheranno alla fase a eliminazione diretta a partire dai quarti di finale. Con la nuova formula in vigore, il torneo si disputerà con cadenza quadriennale.

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Mondiale per club, cos’è successo quest’anno

Il torneo è iniziato ormai dieci giorni fa, il 3 febbraio. Anche qua, nessuno se n’è praticamente accorto. Tutto apparecchiato nei sorteggi per portare, com’è successo in effetti, Chelsea e Palmeiras, le due teste di serie, alla finale.

Sarà stato contento Tuchel di dover farsi un bel volo transoceanico dopo aver giocato in Premier e in FA Cup nel giro di pochi giorni, a fine gennaio; ma ormai questo è il calcio moderno, quindi sotto con il Mondiale per Club.

lukaku jorginho chelsea

Fonte: romelulukaku / jorginhofrello (Instagram)

Per fortuna che questo torneo negli ultimi anni qualche mini-sorpresa l’ha regalata, nei turni prima della finale. Ricordate il Mazembe, che nel 2010 da assoluta sconosciuta, battè l’Internacional regalandosi l’Inter in finale? Gli africani vennero poi piallati dai nerazzurri, ma fu una bella storia, finita peraltro subito lì.

Nell’edizione di quest’anno nessuna sorpresa, invece. Ha un po’ sofferto il Chelsea in semifinale contro l’Al-Hilal, 1-0 con gol di Lukaku, mentre il Palmeiras si è sbarazzato facilmente, 2-0, dell’Al-Ahly.

In quel di Abu Dhabi peraltro, oggi pomeriggio (ora italiana) le due sconfitte in semifinale si giocheranno il prestigioso terzo posto, mentre alle 17.30 ora italiana sarà tutto pronto per una finale che sicuramente, in contemporanea con Napoli-Inter, attirerà molti spettatori, almeno dalle nostre parti.

Chiusura del Mondiale per Club, già per l’ora di cena. Chissà se il Chelsea completerà il suo personalissimo “Triplete intercontinentale” dopo aver vinto Champions e Supercoppa Europea. Il Palmeiras è ampiamente sfavorito nelle quote dei bookmakers, però quantomeno è andato meglio dell’anno scorso quando perse la semifinale del Mondiale per Club contro i messicani del Tigres.

Da lunedì si penserà ad altro, archiviando questa manifestazione che è precipitata, come appeal, un po’ ovunque. Fosse rimasta in zona Natale, magari, qualcuno se ne sarebbe accorto. Però adesso che ci pensiamo a Natale il Chelsea sarebbe stato impegnato in campionato col Boxing Day.

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