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Luka Modric ha chiuso in anticipo il suo Europeo con la Croazia, pur mettendosi in mostra con lampi di classe sopraffina: sembra quasi che con lui le lancette del tempo si siano fermate

Il romanzo degli Europei si sta rivelando colmo di capitoli interessanti, riguardanti sia Nazionali che giocatori singoli. Tra questi, ce n’è uno che merita uno spazio a parte. un giocatore speciale, che ormai da anni insegna calcio su tutti i campi del mondo. Una maestro in grado per un anno di prevalere sui due alieni del pallone, per quanto riguarda il riconoscimento calcistico individuale più importante.

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Il nome in questione è quello di Luka Modric. Il perfetto esempio di come talvolta l’età anagrafica sia solo un numero. Il centrocampista croato infatti di anni ne ha 35, ma si muove sul campo con la grinta (abbinata ad una classe celestiale) di un ventenne. Un giocatore che tra non molto appenderà le scarpette al chiodo, lasciando probabilmente un vuoto in tutti i calciofili per via della sua eccezionalità.

 

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Il 2018 divino di Modric, tra Pallone d’Oro e sogno Mondiale

Per spiegare la grandezza di Modric non bisogna soffermarsi sui suoi numeri, che peraltro sono eccezionali. Sarebbe infatti riduttivo raccontare un giocatore del genere con dati freddi e aridi, piuttosto che attraverso la bellezza delle sue giocate. Perché un vero mago non si giudica dal numero di applausi che prende, ma da come lascia a bocca aperta gli spettatori.

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Il centrocampista croato ha distribuito le sue magie nell’arco di tutta la carriera, ma c’è una stagione in cui tocca l’apice ed  è la 2017/18. Nel Real Madrid è ormai un punto fermo, coadiuvato in mezzo al campo da Kroos e Casemiro per una linea mediana tra le migliori in assolut. Con i ‘Blancos’ vive un’annata stratosferica, sia a livello personale che di squadra. Le sue prestazioni la dicono lunga su quanto la sua classe sovrasti dei semplici dati numerici.

Se andiamo a prendere il suo score in termini di gol e assist, infatti, non è certo la migliore stagione di Modric. Tra tutte le competizioni mette insieme 2 gol e 8 assist, ma non fa niente. Non sono i tabellini a far esaltare il pubblico del Bernabeu e non solo, ma il modo ammaliante con cui tratta il pallone e dirige la manovra madridista. Un rendimento da urlo, determinante, per la vittoria della terza Champions League consecutiva da parte del Real e che in certi momenti mette in secondo piano il cannibale Cristiano Ronaldo.

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Troppo facile giocare con i campioni madridisti? può darsi, peccato che Modric ripeta esattamente le stesse prestazioni anche con la Croazia nel Mondiale in Russia. Un cammino terminato sul più bello in finale con la Francia, ma che comunque non impedisce a Modric di guadagnare con pieno merito il Pallone d’Oro 2018. Scalzati Messi e Cr7 dopo 10 di dominio: di fronte a cotanta magnificenza, a nulla sono valsi i numeri mostruosi dei due eterni rivali.

 

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Europei 2020: canto del cigno di Modric?

Dopo il suo anno magico, Modric continua imperterrito a dispensare magie anche nelle stagioni successive. Gli anni passano anche per lui, che magari sul piano fisico non è più reattivo come prima. Tuttavia, la sua classe pare non avere età. Quando la squadra ha bisogno, ecco che arriva il regista croato pronto a fare la differenza trafiggendo il portiere avversario o servendo il compagno con i giri contati.

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Gli Europei ancora in corso sono un chiaro esempio della capacità di Modric emergere al momento decisivo. Ai gironi, la Croazia si gioca la qualificazione con la Scozia. Nel secondo tempo, con il punteggio sull’1-1, il regista trova il vantaggio con ino splendido destro da fuori area, dando il là al successo croato. Una giocata bella e decisiva per Modric, il cui apporto però non è bastato agli ottavi contro la Spagna. A breve dovrà decidere il suo futuro: la sensazione è che, grazia alla sua immensa classe, può ancora ammaliare gli stadi di tutto il mondo.

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