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Miralem Pjanic è il primo volto nuovo del Barcellona che verrà. Il bosniaco ha le carte in regola per diventare protagonista in blaugrana?

Mentre la sponda bianconera di Torino si tira a lucido per dare il benvenuto definitivo ad Arthur Melo, a Barcellona si apprestano a salutare Miralem Pjanic. Juventus e Barcellona, nelle ultime settimane, hanno lavorato a uno scambio di mercato molto importante, per nomi e cifre. In realtà, non si tratta di vero e proprio scambio, perché i due club – che hanno rapporti molto buoni – hanno portato avanti la doppia operazione slegandola, in modo tale da sfruttarne anche i benefici economici a livello di bilancio.

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Nel calcio odierno il termine ‘plusvalenza’ è all’ordine del giorno: con i 60 milioni di euro pagati dai blaugrana per il centrocampista bosniaco, la Juventus mette via una discreta sommetta, liberandosi peraltro di un giocatore che, negli ultimi tempi, era stato anche oggetto di critiche da parte di media e tifoseria. Pjanic, in realtà, quest’anno ha risentito dei troppi straordinari ai quali Maurizio Sarri lo ha costretto: non avendo particolari alternative in costruzione, l’ex romanista si è trasformato in una delle fonti di gioco principali per i bianconeri.

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Miralem Pjanic, a Barcellona per sorprendere

Parliamoci chiaro: se i tifosi della Juventus hanno ottimi motivi per gioire dell’arrivo di Arthur, a Barcellona l’acquisto di Miralem Pjanic andrà valutato nel tempo. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dopo l’annuncio, il club catalano stava cercando il bosniaco da parecchio, tanto da avvicinarlo sia nell’estate del 2017 che in quella dell’anno successivo. Con un po’ di ritardo, quindi, il matrimonio si è consumato. Ora non resta da capire in che contesto verrà inserito. In questi giorni, in casa Barcellona si sta infatti discutendo della conferma di Quique Setién.

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La stampa locale ha raccontato di un incontro a casa del tecnico, al quale avrebbero partecipato il presidente Bartomeu e il direttore sportivo Abidal. In ballo ci sarebbe la conferma del tecnico, che però – proprio in queste ore – ha spianato la strada al Real Madrid per la vittoria in Liga. In questo scenario abbastanza confusionario, Pjanic dovrà inserirsi il più rapidamente possibile e, in tal senso, il fatto che sia un calciatore di grande esperienza – porterà in dote oltre 500 presenze nel professionismo – sicuramente lo aiuterà.

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Da equivoco tattico a risorsa?

Parlando invece di collocazione tattica, Miralem Pjanic potrebbe magicamente trasformarsi in una risorsa molto importante per questo Barcellona. Nella sua carriera da pro, a oggi divisa tra Lione, Roma e Juventus, il bosniaco ha occupato un po’ tutte le posizioni in mezzo al campo. Nato trequartista, ruolo nel quale si era imposto già ai tempi del Metz, Pjanic ha avuto un’evoluzione calcistica non comune. Roma ha rappresentato la sliding door definitiva: dopo aver iniziato la sua avventura capitolina giocando dietro le punte, è stato retrocesso qualche metro più indietro da Luciano Spalletti.

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Nel 2015/16, infatti, il tecnico toscano lo ha utilizzato ovunque, permettendogli di mettere insieme la sua miglior stagione di sempre. Al termine di quell’anno Pjanic chiuderà con 12 gol e 11 assist, numeri impressionanti che convinceranno la Juventus a pagare la sua clausola rescissoria per strapparlo velocemente alla concorrenza. L’arrivo a Torino e l’incontro con Allegri hanno fatto il resto. Mezzala sinistra o schermo davanti alla difesa, lo stile di Pjanic ha la sola costante: giocare il più possibile con la palla tra i piedi.

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Le sue qualità tecniche e balistiche non si discutono. Il Barcellona, che da anni ha sposato il 4-3-3 come modulo base, potrebbe utilizzarlo da interno dando una soluzione importante a Sergio Busquets, che alla sua sinistra si ritroverebbe un calciatore al quale affidare le chiavi del gioco diversificando così la fase di costruzione blaugrana. E, all’occorrenza, Pjanic avrebbe le capacità di essere riportato nel suo ruolo nativo, avvicinandosi agli avanti del Barça e, perché no, associarsi con Messi. Tutto, ovviamente, dipenderà da chi si siederà sulla panchina del club il prossimo anno.

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Un azzardo anagrafico con esperienza

La questione anagrafica è invece il punto debole di questa operazione di mercato, per certi versi sorprendente. Miralem Pjanic ha appena compiuto 30 anni e, pur non essendo vecchio nel senso stretto del termine, calcisticamente parlando è già avanti con la propria maturazione. Il contratto firmato fino al 2024 pone il Barça in una situazione vincente nell’immediato – per la questione plusvalenza -, ma un domani è quasi sicuro che dovrà disfarsi del calciatore a prezzo di saldo pur di liberarsi dell’ingaggio oneroso a bilancio.

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Quindi, si potrebbe dire che, mentre la Juventus ha ragionato in prospettiva, il Barcellona aveva esigenze pressanti che non hanno permesso alla dirigenza di potersi guardare attorno con più calma. D’altro canto, Pjanic rimane ancora oggi uno dei centrocampisti più forti in circolazione e, nel Barcellona che verrà, vestirà giocoforza un ruolo da protagonista. Con Busquets, per quanto ancora decisivo, sul viale del tramonto, il bosniaco potrà aiutare a maturare i vari de Jong e Puig. Un particolare, anche questo, da non sottovalutare,

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