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La vittoria contro il Torino permette al Milan di procedere imbattuto in vetta alla classifica, eguagliando una striscia lunga 65 anni. Ma come finì quella volta?

Tre punti pesanti per mantenere la vetta della classifica, nonostante una prestazione non esageratamente convincente, mandando un messaggio alle altre competitor. Il Milan batte di misura il Torino grazie a un gol di Giroud e allunga la propria striscia positiva in campionato.

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Infatti, con il successo ottenuto sui granata, i rossoneri mettono insieme la nona vittoria in dieci partite, per un totale di 28 punti corredati anche da un pareggio, quello sul campo della Juventus, nel quale hanno comunque influito alcune scelte arbitrali.

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Franck Kessie of AC Milan in action during the Serie A football match between SS Lazio and AC Milan at Olimpico Stadium in Roma (Italy), April 26h, 2021. Photo Antonietta Baldassarre / Insidefoto

Milan, partenza sprint: c’è un precedente

Nella storia della Serie A soltanto una volta il Milan era riuscito a partire così bene. Si parla della stagione 1954/55, quando i rossoneri allenati da Bela Guttmann fecero l’esatto percorso dei ragazzi di Stefano Pioli, arrivando a vincere 9 delle prime 10 partite giocate.

Ovviamente ai tempi – si parla di ben 65 anni fa – il calcio italiano viveva l’epoca dei due punti a vittoria, del portiere che poteva raccogliere un retropassaggio con le mani e delle rose corte, ma l’impresa – perché di questo si tratta – comunque rimane.

Anzi, in un periodo storico come questo, dove si gioca sempre e a ritmi folli, ciò che il Milan sta costruendo mattone dopo mattone sa di progetto tra i più interessanti che attualmente coinvolgono il calcio italiano. Tutto questo, a prescindere da come andrà a finire la stagione.

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Stefano Pioli, coach of AC Milan, during the Serie A football match between Parma Calcio 1913 and AC Milan at Ennio Tardini stadium in Parma (Italy), April 10th, 2021. Photo Andrea Staccioli / Insidefoto

Come finì la stagione 1954/55

Ma come andò a finire quell’annata? Il Milan, dopo l’ottimo inizio, veleggiò in vetta alla classifica fino alla fine del campionato, laureandosi campione d’Italia per la quinta volta nella propria storia. I rossoneri finirono primi con quattro punti di vantaggio sulla sorprendente Udinese e sette sulla Roma.

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Era la squadra di Gunnar Nordhal, capocannoniere con 27 gol totali, Juan Alberto Schiaffino e Nils Liedholm, ma anche del cugino d’arte Lorenzo Buffon – portiere come Gigi – e dell’indimenticabile Cesare Maldini, capostipite di una dinastia che darà l’intera vita calcistica per il Milan.

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Un buon precedente, quindi, che potrebbe ulteriormente alimentare la stima di una squadra che, sotto la gestione di Pioli, ha dimostrato una crescita organica importante. Magari, con qualche input dal mercato di gennaio, verrà trovata anche quella continuità che, a oggi, diventa l’unica incognita seria tra i rossoneri e lo Scudetto.

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