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Milan Napoli rigore negato? Analisi del presunto contatto Bakayoko-Theo avvenuto ieri sera durante il match tra Milan e Napoli.

Il Milan cade col Napoli, perdendo punti importanti per la lotta scudetto, con l’Inter ora a +9, e vedendo farsi minacciose alle spalle Juventus e Atalanta. A tenere banco però è l’episodio che ha coinvolto Bakayoko e Theo Hernandez, con i rossoneri che hanno reclamato a gran voce un calcio di rigore, negato dall’arbitro Pasqua anche dopo il controllo al VAR.

rigore Milan

Fonte: profilo ufficiale Twitter @acmilan

Rigore Milan Napoli: l’accaduto

Con il Milan sotto nel punteggio grazie al gol di Politano in apertura di secondo tempo, e un Napoli in strenua resistenza a protezione di tre punti preziosissimi, verso il finale del match San Siro si infiamma di proteste.

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Al minuto 87 Theo Hernandez cade a terra in area di rigore per un presunto contatto con Bakayoko. L’arbitro, ben posizionato, osserva e decide di non fischiare, non rilevando il fallo sull’intervento del centrocampista partenopeo.

Sugli sviluppi dell’azione poi il terzino milanista stende con eccessiva vigoria Osimhen, rimediando un cartellino giallo. Pasqua però non fa ripartire l’azione perché viene richiamato al VAR da Mazzoleni per rivedere il contatto tra Bakayoko e Theo Hernandez nell’area rossonera.

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Uno scenario inaspettato, che non rispetta pienamente i dettami del regolamento, così come sorprendente è stata poi la scelta di Pasqua di non concedere il rigore dopo l’on field review. Al di là dell’effettiva entità del contatto e quindi del fatto che il rigore ci fosse o meno, a sconcertare è la confusione circa l’applicazione del regolamento in questa occasione.

Milan Napoli rigore negato? Il regolamento

La chiamata del VAR è ciò che a primo impatto sorprende in questa situazione. Come ormai ben si sa, la moviola chiama soltanto in caso di evidente errore dell’arbitro o se quest’ultimo non si trovasse in una situazione idonea per valutare l’accaduto. Nell’occasione del contatto tra Bakayoko e Theo però l’arbitro Pasqua era ben posizionato, in grado di vedere benissimo l’azione.

Inoltre il chiaro errore evidentemente non c’è. Anche rivedendo le immagini al replay i dubbi permangono, ciò che sposta è l’entità del contatto, soggetta alla valutazione dell’arbitro. Una valutazione avvenuta già in campo, che non necessitava di una chiamata al VAR seguendo i dettami del regolamento.

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Una volta avvenuta però la richiesta di on field review, ancora più sorprendente è la scelta di Pasqua di non tornare sui propri passi, smentendo di fatto il lavoro del VAR. Una decisione che naturalmente l’arbitro ha tutto il diritto di prendere, ma che rimane comunque insolita.

Di solito il VAR chiama l’arbitro a rivedere l’azione perché riscontra un chiaro errore. Ciò deve essere accaduto ieri sera, ma Pasqua è rimasto della propria idea. Al di là del fatto che il rigore ci fosse o meno, resta molta incomprensione e incertezza circa l’applicazione del protocollo VAR, che ancora oggi, dopo anni di utilizzo, rimane spesso difficile da capire.

Contatto da rigore?

Il contatto tra Bakayoko e Theo Hernandez è stato ovviamente oggetto di discussione e di analisi da parte di tutti i principali giornali italiani. La Gazzetta dello Sport parla di contatto, anche se di dubbia entità “alla moviola, forse più rigore che in campo”. Nella sua rubrica per Il Corriere della Sera, l’ex arbitro e dirigente Paolo Casarin condivide invece la decisione di Pasqua parlando di solito «rigorino» per l’intervento di Bakayoko su Theo Hernandez. Un contatto dubbio che ha fatto discutere e che ha spinto il terzino rossonero a pubblicare una storia Instagram contro l’arbitro Pasqua, poi cancellata.

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