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Il Milan ha deciso: Paulo Fonseca non è più l’allenatore dei rossoneri. L’esonero del tecnico portoghese arriva dopo un periodo turbolento culminato nel pareggio contro la Roma, che ha definitivamente incrinato i rapporti tra l’allenatore e la dirigenza.

Una scelta dolorosa ma inevitabile, maturata a soli 199 giorni dall’annuncio di Zlatan Ibrahimovic come figura chiave della nuova era rossonera. Ed è proprio il ricordo delle parole di Zlatan, pronunciate il 13 giugno scorso, a lasciare un retrogusto amaro nei tifosi.

Le dichiarazioni di Ibrahimovic sull’arrivo di Fonseca

Quando il Milan scelse Fonseca come guida tecnica, Zlatan Ibrahimovic, allora emblema del nuovo corso dirigenziale, si espresse con parole cariche di fiducia e speranza: “Il nuovo allenatore del Milan sarà Paulo Fonseca. Abbiamo studiato bene, messo dei criteri su cosa cerchiamo e cosa vogliamo. Con tanti pensieri abbiamo scelto Fonseca per portare la sua identità. Volevamo un gioco dominante e offensivo, qualcosa di nuovo per i giocatori e per San Siro dopo cinque anni.”

L’ex attaccante continuava a sottolineare l’aderenza di Fonseca al progetto rossonero, evidenziando come il suo stile di gioco si sposasse alla perfezione con le caratteristiche della rosa: “Abbiamo studiato come allena, come gioca, come prepara le partite. Fonseca è l’uomo giusto, siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto.”

Da “uomo giusto” a esonero inevitabile

Quelle dichiarazioni, oggi, suonano come un’amara ironia. Fonseca, indicato come l’uomo ideale per inaugurare una nuova era di successi, non è riuscito a imporsi né a conquistare il pieno sostegno dell’ambiente. Il gioco dominante e offensivo promesso non è mai decollato, e le prestazioni altalenanti hanno alimentato le perplessità di tifosi e addetti ai lavori.

Il distacco tra le ambizioni iniziali e i risultati ottenuti è ormai evidente. Le parole di Zlatan, pronunciate con entusiasmo solo pochi mesi fa, risuonano oggi come un ulteriore elemento di delusione per una tifoseria già provata da mesi di risultati poco convincenti.

Sanno di beffa anche le dichiarazioni di Ibrahimovic rilasciate solo due settimane fa dopo i fischi dei tifosi a San Siro: “La società è d’accordo con Fonseca, la squadra deve fare di più e dobbiamo spingere affinché faccia di più”. In realtà anche in quel caso le parole a difesa dell’allenatore non avevano pienamente convinto tifosi e giornalisti.

L’eredità di Fonseca e il futuro del Milan

L’addio a Fonseca non è solo un punto di svolta per la squadra, ma anche un momento di riflessione per una dirigenza che aveva puntato tutto su di lui. Il Milan è ora chiamato a ricostruire, cercando di ridare identità e fiducia a una squadra che, nonostante le difficoltà, rimane competitiva.

Con Sergio Conceição pronto a prendere le redini, la speranza è che questa nuova scelta possa finalmente riportare i rossoneri sulla strada giusta. Le cicatrici lasciate dall’ennesima delusione richiederanno tempo per guarire, e i tifosi, disillusi, aspettano risposte concrete più che parole.