Il peso societario di Zlatan Ibrahimovic al Milan inizia a produrre i primi effetti concreti. La società rossonera ha ufficializzato la separazione dal direttore sportivo Antonio D’Ottavio, una decisione che segna il primo importante cambiamento dell’era Ibra come consulente di RedBird.
La decisione dell’addio era già stata presa prima della recente sconfitta contro l’Atalanta, come riportato da Relevo. Alla base della separazione ci sarebbero alcune divergenze di vedute con Ibrahimovic, figura sempre più centrale nelle dinamiche decisionali del club. D’Ottavio, che era arrivato al Milan nel 2017, lascia dopo aver ricoperto vari ruoli chiave, dall’incarico di chief scout del settore giovanile e della prima squadra fino alla creazione del progetto Milan Futuro in Serie C.
“Credo nel progetto e in ciò che il Milan rappresenta”, ha dichiarato Ibrahimovic nelle scorse ore, delineando la sua visione per il club. “Condivido la stessa visione delle persone che ci lavorano e della proprietà , perché anche loro vogliono fare cose straordinarie”, ha aggiunto lo svedese, sottolineando l’allineamento con RedBird sugli obiettivi futuri.
Il nuovo ruolo di Zlatan
L’ingresso di Ibrahimovic nella dirigenza del Milan rappresenta molto più di un semplice ruolo consultivo. Come Senior Advisor di RedBird e del Senior Management del Milan, lo svedese è diventato un punto di riferimento per l’intera area sportiva del club. Il suo compito è quello di fungere da collegamento tra squadra, staff tecnico e dirigenza, portando la sua esperienza ventennale nel calcio di alto livello al servizio del progetto rossonero.
La figura di Ibrahimovic si sta rivelando centrale nelle scelte strategiche del club. Il suo ruolo prevede un coinvolgimento diretto nelle decisioni relative al mercato, allo sviluppo dei giovani talenti e alla gestione dello spogliatoio. La separazione da D’Ottavio dimostra come lo svedese abbia già iniziato a incidere concretamente sulle scelte societarie, cercando di allineare ogni componente del club alla sua visione di calcio vincente.
L’impatto sulla squadra
Le parole di Zlatan rivelano un legame profondo con i colori rossoneri: “Ho giocato in molti club fantastici, ma il Milan è quello che mi ha dato di più nella mia carriera. La prima volta mi hanno dato felicità , la seconda amore, e adesso sono io a voler dare qualcosa a loro”. Una dichiarazione che assume un significato ancora più rilevante considerando il suo nuovo ruolo dirigenziale.
La presenza quotidiana di Ibrahimovic a Milanello sta già producendo effetti tangibili. L’ex attaccante lavora a stretto contatto con i giocatori, trasmettendo quella mentalità vincente che lo ha sempre contraddistinto in campo. Il suo carisma e la sua esperienza stanno diventando un valore aggiunto fondamentale per la crescita del gruppo.
Il nuovo corso del Milan targato Ibrahimovic sembra quindi prendere forma attraverso decisioni concrete. La separazione da D’Ottavio rappresenta il primo segnale tangibile di una riorganizzazione che potrebbe non essere finita qui. La proprietà RedBird, attraverso la figura carismatica dell’ex attaccante, sta tracciando una linea chiara: puntare in alto senza compromessi, proprio come nel DNA di Zlatan, con l’obiettivo di riportare il club ai vertici del calcio europeo.