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Il progetto di Gerry Cardinale per il Milan si discosta nettamente dall’approccio storico che Silvio Berlusconi aveva introdotto nel calcio italiano. In un documento di 24 pagine pubblicato dalla prestigiosa Harvard Business School, il patron rossonero ha delineato la sua visione per il futuro del club, un piano che punta a una gestione sostenibile e strategica, ispirata con molta probabiltà agli esempi virtuosi di Napoli e Atalanta.

Una strategia lontana dagli anni d’oro

“Quello che Berlusconi ha fatto con il Milan mi ricorda ciò che George Steinbrenner ha fatto con i New York Yankees”, ha affermato Cardinale. Negli anni ‘80 e ‘90, era possibile acquistare i migliori giocatori senza badare a spese, ma questo approccio non è più sostenibile nel calcio moderno. “Non possiamo competere con i club dei campionati più ricchi—ha spiegato il patron—e dobbiamo spendere ogni euro in modo più intelligente dei nostri rivali”.

La filosofia di Cardinale non punta a una spesa smisurata per ottenere risultati immediati, ma a una crescita che bilanci il successo sportivo con la sostenibilità economica. Un modello che, come dimostrato dal Napoli e dall’Atalanta, ha portato a successi importanti senza mettere a rischio le finanze.

Napoli e Atalanta come esempi virtuosi

Il Napoli, con una strategia di mercato oculata e una gestione lungimirante, è riuscito a vincere lo scudetto mantenendo un bilancio positivo. L’Atalanta, dal canto suo, ha dimostrato come investire su giovani talenti e infrastrutture possa portare a risultati sorprendenti sia sul campo che nei bilanci come la vittoria dell’Europa League.

“Non sto cercando di americanizzare l’AC Milan—ha precisato Cardinale—ma di introdurre elementi americani che possano portare il club al livello successivo.” Questo significa, tra le altre cose, migliorare la gestione dei diritti televisivi e creare un modello di business più efficiente, puntando su una maggiore coerenza nei risultati sportivi.

Gli obiettivi a breve e lungo termine

Cardinale ha definito chiaramente gli obiettivi del suo progetto: “Vincere campionati è ovviamente importante, ma bisogna farlo con intelligenza.” L’idea è quella di costruire una squadra competitiva che possa lottare per lo scudetto ogni anno e raggiungere costantemente le fasi avanzate della Champions League.

La sostenibilità è al centro di questa visione: “Per i miei investitori, il mio lavoro è posizionare il Milan per qualificarsi in Champions ogni anno e massimizzare il valore del marchio. Non vogliamo trovarci nella situazione di chi vince oggi e rischia il fallimento domani.”

Tra le ambizioni di Cardinale non c’è solo il Milan, ma anche un miglioramento complessivo della Serie A. “Sono curioso di vedere come possiamo aiutare il campionato a negoziare accordi sui media internazionali”, ha dichiarato. La frammentazione delle decisioni tra Serie A, FIGC, UEFA e FIFA rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per innovare.

Il patron rossonero vede il Milan come un modello da seguire per tutto il calcio italiano, dimostrando che è possibile coniugare ambizioni sportive e stabilità economica. Con questa filosofia, Cardinale punta a riportare il club tra i grandi d’Europa, senza però dimenticare l’importanza di una gestione oculata e lungimirante.