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Euro 2024 sarà l’europeo dei giovani, che da alcune stagioni sono l’attrazione maggiore delle competizioni internazionali

Da quando le grandissime squadre del nostro continente hanno iniziato a costruire i propri successi sulle gambe e sul talento di giovanissimi ragazzi nati dopo il 2000, le nazionali non hanno tardato a scorgere il potenziale di crescita e di miglioramento che questi calciatori possono esprimere se impiegati con continuità. La media età delle grandi squadre si è abbassata prepotentemente rispetto ad alcune stagioni fa e il Real Madrid campione d’Europa è la testimonianza più bella di come il talento non abbia età o maturità che tenga, quando deve deflagrare lo fa rumorosamente e in tutta la sua potenza. 

I prossimi europei non faranno eccezione a questo riguardo: moltissimi giovani calciatori saranno impiegati come stelle della propria nazionale, addirittura come fattori decisivi per una potenziale vittoria come Jude Bellingham nell’Inghilterra, o ancora come pilastri intorno al quale costruire la rosa e le ambizioni di nazionali più piccole, che ai propri talenti si affidano fin da piccolissimi. 

I sei gironi hanno moltissime storie che si potrebbero raccontare, e per questo abbiamo pensato di scegliere dieci realtà – così da non essere vincolati da formazioni, moduli e ruoli – e raccontarvi di come ogni squadra stia costruendo intorno ai propri giovani talenti quello che sarà del proprio futuro ma sopratutto del proprio presente. 

INGHILTERRA 

Classe 2003 e classe 2005, Jude Bellingham e Kobbie Mainoo sono i due star boy  principali della nazionale di Southgate e prima indiziata alla vittoria del titolo. Per entrambi descrizioni ulteriori rispetto alla stagione meravigliosa messa in mostra con Real Madrid e Manchester United sarebbero superflue. 

GERMANIA 

Trequartisti, classe 2003, decisivi per la vittoria degli ultimi due titoli in Bundesliga all’ultima giornata: Florian Wirtz e Jamal Musiala sono i rappresentanti della nuova generazione di talenti cristallini a cui la Germania si aggrappa per resuscitare dopo i deludenti risultati successivi alla vittoria del mondiale 2014. Di entrambi abbiamo scritto molto, non resta che vederli in azione nella loro terra natia. 

FRANCIA 

Immensa fucina di talenti, la Francia annovera tra i propri giovani giocatori del calibro di Eduardo Camavinga (2002), Aurélien Tchouaméni (2000), Bradley Barcola (2002) e Warren Zaire-Emery (2006), tutti decisivi e importantissimi nel Real Madrid e nel Paris Saint Germain e per questo fondamentali anche nella Francia di Deschamps. 

OLANDA 

Gli Orange hanno due dei giovani più interessanti di tutto il torneo: Brian Brobbey – classe 2002 e attualmente in fase di recupero da un infortunio – e Xavi Simons, il simbolo della Cantera del Barça andato a cercare fortuna prima in Francia, poi in Olanda e infine in Germania. Brobbey è un centravanti dal fisico molto potente, capace di segnare valanghe di gol nell’Ajax e adatto a costruire il gioco come da scuola Ajacide. Xavi Simons è qualcosa di diverso, invece. Un talento che conosciamo un po’ tutti da quando aveva solo sei anni, che nel corso del tempo ha rischiato di perdersi, per poi ritrovarsi a casa propria, al PSV Eindoven che gli ha restituito fiducia, talento e voglia di divertirsi. Oggi è uno dei trequartisti più forti in Europa e simbolo della rinascita Orange. 

PORTOGALLO 

Cristiano Ronaldo, Rafa Leao, Bernardo Silva, Bruno Fernandes: non basta questa batteria offensiva per soddisfare Roberto Martinez, che tra i convocati del suo Portogallo ha scelto di portare rinforzi per gli altri reparti, utili a costruire una squadra equilibrata che faccia crescere i giovani dove c’è più bisogno. Antonio Silva (2003), Nuno Mendes (2002) e Joao Neves (2004) sono i tre giovani calciatori che il tecnico spagnolo ha voluto fortemente portare in Germania perché dotati di un talento fuori dalla norma e già in grado di reggere ritmi importanti in partite fondamentali. 

SPAGNA 

Quando si parla di Spagna è impossibile non parlare di giovani calciatori. Tra Nico Williams (2003), Pedri (2002) e Lamine Yaman (2007), con l’assenza del classe 2004 Gavi la Spagna è la squadra che più si affida ai giovani in tutto il torneo tra le potenziali vincitrici. Tolto Nico Williams, la cui titolarità non è certa a causa della presenza di Dani Olmo, Pedri e Yamal sono titolari fissi della formazione di De La Fuente, esattamente come lo sarebbe stato Gavi se il ginocchio non avesse fatto crack qualche mese fa. 

BELGIO 

Alle porte dell’addio della generazione d’oro capitanata dal ritirato Eden Hazard, il Belgio riparte da alcuni giovani molto interessanti: Zeno Debast (2003) e Arthur Vermeeren (2005). Il difensor centrale è estremamente bravo in impostazione ed è cresciuto nell’Anderlecht, che lascerà per approdare allo Sporting in estate. Il centrocampista è invece il cuore della Anversa di Van Bommel, sorpresa delle ultime due stagioni e capace di far ruotare l’intera squadra intorno alle proprie movenze. Insieme a loro la stella del PSV Eindoven, Johan Bakayoko, esterno classe 2003 terrore delle difese in Olanda e potenziale titolare di Domenico Tedesco. 

CROAZIA 

Uno degli avversari del nostro girone avrà in rosa due prospetti molto interessanti: il difensore Josip Stanisic, classe 2000 cercato più volte dalle squadre della nostra Serie A e Martin Baturina, 2003 accostato a Kvaratskhelia per l’interesse recente del Napoli che partirà in panchina alle spalle del trio di centrocampo Modric-Brozovic-Kovacic della Croazia. 

TURCHIA 

Penultima nazionale a portare in dote più di un talento da glorificare è la Turchia di Vincenzo Montella. La squadra che affronterà il Portogallo nel Gruppo F di Euro 2024 avrà tra le sue fila Kenan Yildiz (2005) e Arda Guler (2004), due potenziali fenomeni di Juventus e Real Madrid che in questa stagione hanno solamente fatto assaggiare ai rispettivi campionati il proprio talento e che dalla rassegna europea potranno solamente uscire rafforzati. 

UCRAINA, GEORGIA, UNGHERIA, SLOVENIA E DANIMARCA 

Le ultime quattro chiamate le facciamo all’unisono, per evitare di diventare prolissi. L’Ucraina porta ad Euro 2024 Ilya Zabarnyi, difensore classe 2002 già da quattro stagioni titolare nella propria nazionale; il portiere titolare della Georgia sarà Mamardashvili, classe 2000 e al centro di diverse attenzioni dai top club europei; l’Ungheria ha in Milos Kerkez (2003) – ex terzino del Milan – il proprio talento più fulgido; la Slovenia ha scelto Sesko (2003) come centravanti titolare mentre la Danimarca schiererà titolare Rasmus Højlund (2003), centravanti del Manchester United che non ha bisogno di molte altre presentazioni.  

Giovani euro 2024: i nostri preferiti 

Tra tutti i giovani di euro 2024 che abbiamo analizzato e citato tre sono i nostri preferiti, perché li abbiamo seguiti tutta la stagione, ne abbiamo scritto un numero sufficiente di volte per conoscerli abbastanza e perché ci fanno emozionare, quanto meno a chi sta scrivendo il pezzo. Parliamo di Jude Bellingham – nostra scelta per la vittoria finale – Florian Wirtz e Xavi Simons, tre trequartisti, centrocampisti, attaccanti che hanno contagiato la stagione appena terminata con tutto il loro talento e che vorremmo riuscissero ad impattare in Germania allo stesso modo, indirizzando il torneo con le loro giocate.