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Il momentaneo fallito tentativo di mettere a libro paga Lionel Messi da parte del Barça è dovuto a un aut aut di Javier Tebas, che ha instaurato una guerra con Joan Laporta e Florentino Perez. 

A volte la replica di una scossa può essere più spaventosa e incisiva del primo movimento sismico. A quasi un anno esatto dalla prima comunicazione di pancia di Lionel Messi di voler lasciare il Barcellona, una scelta fatta ad hoc per defenestrare il pessimo presidente di allora Josep Maria Bartomeu, ecco che arriva un comunicato del club catalano che certifica l’impossibilità di iscrivere a libro paga il fenomeno argentino per una questione di liquidità.

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Il tutto dopo che il 12 luglio entrambe le parti avevano raggiunto un accordo di massima relativo a un ingente taglio del salario da parte del sudamericano, il quale pur di preparare il mondiale 2022 con la maglia del Barça avrebbe rinunciato a praticamente metà del suo faraonico stipendio. Ieri, tuttavia, è entrata in gioco la nuova giurisdizione della Liga, la quale ha fatto saltare il banco. E anche i nervi di Jorge Messi, padre del calciatore.

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messi argentina copa america 2021

Fonte: Insidefoto

O Messi o Superlega

Il contenzioso principale è fondamentalmente uno. Dopo la conferma delle importanti iniezioni di denaro liquido da parte del fondo di investimenti CVC nelle casse della Liga, il presidente della stessa Javier Tebas ha posto il club catalano di fronte a un aut aut. I notevoli fondi con i quali la società blaugrana potrebbe risolvere, quantomeno nell’immediato, una serie di problemi relativi non solo agli enormi salari da pagare quant’anche riguardanti i lavori di un Camp Nou sempre più decadente possono essere percepiti solamente in caso di un vincolo di vari decenni e, soprattutto, con la promessa di non disputare la Superlega della quale tanto si è parlato.

Praticamente un’ipoteca di lungo corso impossibile da accettare, come riferito dallo stesso Barça in un comunicato ufficiale emesso nella nottata di ieri. Un’ipoteca coatta che il club catalano si rifiuta di accettare, accompagnato inoltre in questa battaglia legale dal rivale di sempre, quel Real Madrid che ha spinto per primo per la creazione della fantomatica Superlega.

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Tutto in bilico

Nonostante il violento scossone di giovedì, tuttavia, l’ipotesi più probabile è che sia il Barça sia l’entourage di Messi, con il padre in testa, abbiano voluto mandare un segnale inequivocabile proprio a Tebas, lasciando intendere di non voler scendere a patti per iscrivere la stella argentina al prossimo campionato. E, in effetti, è ovvio che la mancanza di Messi in Liga, specialmente dopo gli addii di Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos, potrebbe rappresentare un netto deprezzamento del prodotto calcistico gestito dall’entità iberica. Il braccio di ferro è dunque iniziato e tutto sembra essere in bilico. Di certo c’è per il momento che il Barça non potrà presentare il suo capitano domenica contro la Juventus per il solito trofeo Gamper, ossia la partita di presentazione di inizio campionato, nel quale per ironia della sorte sarà invece presente Cristiano Ronaldo, storico rivale di Messi.

L’intervento in conferenza stampa del presidente del Barça Joan Laporta è stato pero chiaro su un punto: “Messi voleva restare al Barça e noi volevamo che restasse, ma non posso ipotecare il club per 50 anni”. Bisognerà vedere se non ci sarà qualche altro coup de théâtre a breve, per lo meno entro il 31 agosto, giorno della scadenza delle iscrizioni dei calciatori. Ma, almeno per il momento, come annunciato dallo stesso Laporta, “È l’inizio di una nuova era”. Resterà da vedere quale sarà il futuro immediato di un Messi che ha come obiettivo la preparazione al mondiale che si giocherà in Qatar tra 17 mesi.

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