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Il Parc des Princes, l’Olimpico, San Siro, lo Stadio Azteca. L’Oreste Granillo. Questa la sequenza di stadi che – sommariamente – ha ospitato sui suoi campi Jérémie Ménez, francese, da un mese esatto 33enne. E il Granillo va messo perché nella climax discendente dell’ex talento francese, la possibilità della Serie B italiana c’è. Ménez alla Reggina è un’ipotesi sempre più quotata.

Le voci che corrono sono quelle del calciomercato di inizio giugno, molto viziose e non sempre affidabili. Eppure, secondo alcune fonti calabresi, l’ambizione degli amaranto è forte. Già nelle scorse settimane il ds Massimo Taibi aveva confessato il sogno di vedere Andrea Pirlo di nuovo al Granillo – era stato calciatore a Reggio nel 99. Il trio Pirlo-Ménez–Reggina, per la probabile prossima Serie B, sarebbe un super lusso.

Con Menez alla Reggina, squadra da Serie B

La Reggina di Domenico Mimmo Toscano è stata una rivelazione del girone C della Serie C. Prima dell’interruzione per il coronavirus, gli amaranto erano primi in classifica a +9 sul Bari secondo. Lunedì la Serie B deciderà quali saranno i club ammessi al prossimo torneo, ed è molto probabile che i calabresi vengano automaticamente promossi in cadetteria. E proprio per questo, le ambizioni della Reggina volano molto alto.

Già l’estate scorsa i calabresi avevano riscosso una certa attenzione con l’arrivo in Calabria di Germàn Denìs, tornato in Italia per la porta della terza serie a 39 anni e dopo una stagione in Perù. E anno prossimo, se la trattativa fosse confermata, chissà che il futuro allenatore degli amaranto non si ritrovi a creare schemi per la coppia Ménez-Denìs. Un attacco da 76 reti in Serie A.

A cui tra l’altro si affianca un’altra ex firma d’autore della Serie A, il brasiliano Reginaldo, che a Reggio in Serie C ha segnato 4 reti in 27 presenze. E in più, quell’Hachim Mastour che in Calabria, nei campi della Serie C, pare aver trovato un minimo di continuità.

SAMUELE RICCI, IL TALENTO DELL’EMPOLI

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Menez è una sicurezza, almeno per questa categoria

Jeremy Ménez si è perso. Dopo il primo scoppiettante anno di Milano con Inzaghi, il secondo anno al Milan è stato piuttosto deficitario: nel rendimento, nelle presenze, nel tabellino. Dunque un pellegrinaggio, una quete alla ricerca di se stesso che non ha portato però a nessuna parte.

Prima il Bordeaux, in Ligue 1, con poca sostanza. Poi la Turchia con l’Antalyaspor, e l’esotica esperienza in Messico, al Club America, salvo poi tornare nella sua Parigi. Ma non al PSG, bensì al Paris FC, in Ligue 2, dove il talento ex Roma ha giocato – così per dire – tanto per farlo. Una scusa per tornare vicino a casa, ca va sans dire, per vivere lo sfarzo della Ville Lumière senza la pressione di un club di prima fascia. Non per altro, la dirigenza francese era piuttosto irritata per l’atteggiamento di Ménez a Parigi, considerando che il suo arrivo è coinciso con un triste revolving doors: da lotta per la promozione a lotta per la non retrocessione.

Ma forse, in quarantena, Ménez avrà speso notti insonni a guardare i suoi vecchi video su Youtube. Di quando segnava a San Siro con la maglia della Roma all’addio di Maldini, o di come incantava in Champions League con il PSG, oppure dello straordinario gol di tacco al Parma con la maglia del Milan. E allora potrà aver pensato “perché non riprovarci?”.

La Serie B italiana, nonostante i reiterati problemi di visibilità e di immagine, ha ancora un tasso tecnico di discreto livello rispetto a quella francese. E dunque riscuotere ancora una certa attrazione verso il talento francese, che necessariamente, non può non essere attratto dall’invidiabile clima della Calabria e dalle sue spiagge. Oltretutto, Menez alla Reggina troverebbe l’entusiasmo di un club che dopo sei anni torna nella sua categoria, la Serie B, dove il club ha giocato per più di quindici anni.

Se le pagine dei quotidiani confermeranno lo sviluppo di questa trattativa, non possiamo che fare il tifo per la sua realizzazione. Ménez alla Reggina sarebbe – per simpatia, amore della casualità, o magari riluttanza – un sogno ad occhi aperti per tutti.

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