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La Spal decide di affidarsi a Massimo Rastelli per centrare l’obiettivo promozione: la carriera del tecnico, desideroso da tempo di una chance per potersi rilanciare

La Spal cambia guida tecnica, per continuare ad inseguire una promozione che sta diventando sempre più complicata. Dopo una stagione fin qui ricca di alti e bassi, il k.o. per 3-0 subito a Pisa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Come spesso accade a pagare è stato l’allenatore, con Pasquale Marino sostituito da Massimo Rastelli.

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Il tecnico ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2021, con opzione per la stagione successiva in caso di promozione in Serie A. Una scelta interessante da parte della compagine ferrarese, avendo puntato su un tecnico che di promozioni se ne intende e che ha in comune con la Spal la voglia di tornare in una categoria frequentata con profitto negli anni passati.

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I primi anni di panchina e il triennio d’oro ad Avellino

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Da calciatore Rastelli è stato il classico attaccante con il gol nel dna, dote di cui hanno usufruito diverse squadre tra Serie A, B e C tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del nuovo millennio. Appese le scarpette al chiodo, si è gettato anima e corpo nella sua nuova avventura da allenatore. Il suo inizio è coi fiocchi visto che, nell’estate 2009, viene chiamato alla guida della Juve Stabia e conquista subito la promozione in Lega Pro Prima Divisione.

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Dopo due parentesi senza grossi squilli sulle panchine di Brindisi e Portogruaro, nel 2012 per Rastelli arriva la chiamata che di fatto dà una svolta alla sua carriera. La società in questione è l’Avellino, in cui l’ex attaccante ha giocato tra il 2004 e il 2006. Il club irpino vuole ritornare dove gli compete e, con Rastelli in panchina, non fallisce l’obiettivo. Nella sua prima stagione in biancoverde il tecnico centra una splendida doppietta, classificandosi al primo posto del Girone B di Lega Pro e vincendo anche la Supercoppa.

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Il successivo campionato di Serie B dovrebbe essere di transizione, ma l’Avellino targato Rastelli sorprende tutti sfiorando l’accesso ai playoff. Il traguardo è rimandato di un anno, quando gli irpini chiudono all’ottavo posto e fanno anche strada negli spareggi promozione. Il sogno Serie A s’infrange in semifinale, perdendo nel doppio confronto con il Bologna. Una beffa che comunque non sporca un triennio di grandi soddisfazioni.

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Rastelli

Fonte: @lavellinosiamonoi (Instagram)

L’arrivo in Serie A con il Cagliari

Grazie all’esperienza avellinese, il nome di Rastelli inizia a circolare nei piani più alti del calcio italiano. Su di lui punta il Cagliari, appena retrocesso in Serie B e voglioso di tornare subito in massima serie. Trattenendo gran parte della rosa presente in A nella stagione precedente, i sardi chiudono il campionato al primo posto battendo al fotofinish il Crotone di Ivan Juric.

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Rastelli viene quindi confermato alla guida del Cagliari anche per l’annata successiva, avendo per la prima volta l’occasione di allenare in Serie A. L’ex attaccante non fallisce l’occasione, conducendo i sardi fino all’undicesimo posto e centrando quindi la salvezza. La sua esperienza in rossoblù però finisce nel peggiore dei modi, con l’esonero dopo 7 giornate nella stagione successiva.

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Rastelli alla Spal: occasione per ripartire

Anche la successiva esperienza di Rastelli è piuttosto altalenante. Il tecnico viene chiamato dalla Cremonese nel novembre 2018 e, con una discreta seconda parte di stagione, sfiora la qualificazione ai playoff. Il suo secondo anno in grigiorosso assomiglia al suo terzo alla guida del Cagliari, visto che viene esonerato dopo un inizio difficile (la differenza sta nel fatto che poi viene richiamato ed esonerato nuovamente).

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Dopo mesi passati fuori dal giro, Rastelli ha finalmente l’occasione di mostrare nuovamente il suo valore. Eredita una quadra che evidentemente sta rendendo al di sotto delle aspettative, ma con tutte le qualità per risalire. Sta a lui non fallire, centrando l’ennesima promozione della sua carriera.

Come gioca la Spal con Rastelli

Nel corso della sua carriera, Rastelli si è rivelato molto duttile dal punti di vista del modulo da adottare. I due sistemi di gioco dominanti nelle sue esperienze sono il 3-5-2 e il 4-3-1-2, anche se all’occorrenza ne ha utilizzati anche altri. Questi due schieramenti sono entrambi ideali per le caratteristiche della rosa della Spal.

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Nel caso in cui Rastelli desse continuità al 3-5-2, schierato spesso da Marino nelle ultime settimane, non mancherebbero le alternative per il trio difensivo (Vicari, Okoli, Tomovic e Ranieri). Dickmann, Strefezza, Sernicola e Sala duellano per i due posti sulle corsie esterne, mentre la mediana è affidata ai vari Missiroli, Segre, Valoti, esposito e Mora. In avanti spazio a Paloschi e Di Francesco, con Floccari e Asencio come alternative.

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