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Per tanti anni, nonostante alcuni infortuni, Filippo Maniero è riuscito a ritagliarsi uno spazio importantissimo tra i bomber di provincia degli anni ’90 nei campionati italiani principali. Protagonista di una lunga carriera, con tanti cambi di maglia e altrettante reti, oggi l’ex attaccante fa l’allenatore ed è rimasto nel cuore di tantissimi appassionati di calcio. Specialmente quelli del Venezia, che mancava in Serie A proprio da quando Maniero era un giocatore dei veneti.

Proprio Filippo Maniero è protagonista della nostra intervista esclusiva di oggi, nella quale si è parlato del ritorno in massima serie dei lagunari ma ma anche dei destini di tante squadre delle quali l’ex bomber ha indossato la maglia.

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Maniero: “Milan indebolito? Non direi, Giroud colpo importantissimo. Immobile e Belotti? Non si può far finta che il problema non ci sia”

Dopo molti anni il Venezia è tornato in Serie A. Lei ci ha giocato per molto tempo…

“Il ritorno del Venezia in Serie A ovviamente mi fa piacere e ne sono contento, in pratica non ci andavano da quando ci giocavo io, si parla circa di più di 20 anni fa. Ovviamente sono contento per la città, per i tifosi, per il mio passato. Logicamente mi fa piacere tutto questo. Non conosce i rappresentanti della nuova proprietà ma conosco bene Paolo Poggi e anche il DS Collauto, sono felice per loro. Fare la Serie A ovviamente è tutta un’altra cosa, penso che l’obiettivo sia quello di salvarsi. Ho visto che il club ha preso vari giocatori importanti come Caldara dal Milan, sperando che il ragazzo non abbia troppi infortuni. Nel caso sarebbe un giocatore importante. Anche chi c’era l’anno scorso è già pronto. Poi è sempre il campo che decide tutto. Io ovviamente auguro il meglio al club per questa stagione”.

A proposito di Caldara, l’esperienza al Venezia per lui può rappresentare un nuovo inizio.

“Caldara non so se resterà in futuro a Venezia, logicamente gli infortuni condizionano la carriera. Anche io ne ho avuti un paio gravi, a 20 e 25 anni: a volte mi viene da pensare cos’avrei potuto fare senza questi problemi. Lui è stato perseguitato dalla sfortuna ma prima dei tanti infortuni aveva già dimostrato ciò che sapeva fare. Venezia può essere una vetrina giusta per lui dal punto di vista fisico e mentale, deve tornare quel giocatore che abbiamo ammirato anni fa. Le qualità ci sono, mi auguro riesca a fare un anno senza intoppi. Così fosse, si tratterebbe di un ottimo acquisto”.

In molti vedono il Milan indebolito dopo le cessioni di Donnarumma e Calhanoglu…

“Bisogna aspettare un po’ prima di dirlo. Maignan per esempio sembra un portiere affidabile, potrebbe fare un buon campionato, anche se sostituire Donnarumma non è semplice. Prima di dare giudizi serve aspettare. Credo però che Giroud possa essere uno colpo tra i più importanti del campionato, giocatore di esperienza e che ha segnato tanto ovunque sia andato. Magari può sostituire lui Calhanoglu, non sono giocatori dello stesso ruolo ma il francese potrebbe essere più decisivo.

La cosa più bella che ha fatto il Milan secondo me è stata confermare la maggior parte dei ragazzi della scorsa stagione perché la continuità è fondamentale nel lavoro. Hanno preso giocatori mirati per far sì che la rosa possa ritornare a essere competitiva. Secondo me non c’è stato tutto questo indebolimento ma sarà il campo il giudice supremo”.

Filippo Maniero

FOTO – Parma

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Sampdoria, Verona e Torino sembrano invece pronte all’ennesima rivoluzione di questi anni un po’ sottotono.

“Quando si cambia spesso difficilmente si ottengno risultati a breve termine, bisognerebbe avere coraggio e pazienza per dare modo agli allenatori di avere tempo per ottenere risultati. Questo purtroppo in Italia e non solo è difficile da trovare, ci sono poche società che tengono allenatori e giocatori per 5-6 anni. Quando si cambia spesso purtroppo si può incappare anche in queste cose.

Sampdoria, Verona e Torino in questi ultimi anni hanno più cambiato che tenuto, quindi è difficile valutare le prospettive future. La strada giusta è difficile da trovare ma statisticamente le squadre che tengono per più anni un tecnico ottengono maggiori risultati. Bisogna avere il coraggio di farlo anche quando le cose non vanno bene”.

L’Italia ha vinto l’Europeo ma Immobile e Belotti sono stati molto criticati. Che ne pensa?

“Da una parte le critiche sono state esagerate, dall’altra non si può far finta che il problema dell’attaccante non ci sia. Una volta la punta centrale era il giocatore che risolveva i problemi, sia con il club che con la Nazionale. Gente come Paolo Rossi, Vieri o Baggio faceva gol con l’Italia e non solo in campionato. I ragazzi stano facendo ottime cose in Serie A ma in Nazionale si perdono un po’.

Chi ha criticato queta cosa non può avere torto: abbiamo vinto l’Europeo ma Immobile e Belotti hanno segnato 2 gol in 2. Poi magari altre squadre hanno avuto il bomber da 4-5 reti e sono andate a casa prima. Il problema però esiste, anche se mettersi nei loro panni no è semplice, da giocatori così ci si aspetta sempre il gol. La tranquillità che hanno nel loro club non ce l’hanno in Nazionale per motivi di pressione. Giocare 30 partite con la tua squadra e 2 con la Nazionale è totalmente diverso. Il problema però c’è ed è difficile da risolvere”.

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