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Il suo arrivo al Torino è stato molto sottovalutato, ma Rolando Mandragora è una delle scoperte di questa seconda parte di stagione

Il bel gol sul campo del Bologna, segnato col piede debole e un tiro imparabile finito dritto all’incrocio dei pali, ha consolidato lo status di Rolando Mandragora all’interno del Torino. Il centrocampista campano ci ha messo veramente poco a prendersi le chiavi della mediana granata, che ora gira molto meglio da quando i palloni ripuliti in mezzo al campo passano principalmente dai suoi piedi.

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Arrivato a gennaio dall’Udinese, il suo trasferimento è stato veicolato dalla Juventus – che ne controlla il cartellino – e ora il Torino deve seriamente riflettere sulle strategia da seguire in chiave riscatto. Vincolato alla salvezza, certo, ma fondamentale soprattutto qualora dovesse essere confermato in panchina Davide Nicola.

Mandragora

Mandragora – FOTO: Twitter ufficiale Torino

Pietra angolare del nuovo Torino

Arrivato ufficialmente a poche ore dal termine della scorsa sessione invernale di mercato, Mandragora è stato subito mandato in campo da Nicola nel match pareggiato 3-3 sul campo dell’Atalanta, nel quale il numero 38 ha giocato un’ottima partita soprattutto nella ripresa, quando i granata hanno completato una grande rimonta.

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Per il primo gol non ha dovuto aspettare troppo, anche se è coinciso con la pesante sconfitta di Crotone, nella quale Mandragora giocava da ex e, proprio dalle parti dello Scida, era scoppiato il feeling con Nicola. Che lo ha chiesto espressamente, o almeno così ci è stato raccontato, a Vagnati per puntellare un reparto eccessivamente carente di qualità.

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Con lui in campo Nicola ha provato a modellare il Torino, cercando di far passare più palloni nella zona centrale e affiancando a Mandragora – che a Udine giocava mezzala, mentre a Torino è stato shiftato a schermo davanti alla difesa – un (semi)ritrovato Verdi, col quale il napoletano si spartisce la distribuzione del gioco. Dopo Crotone, Mandragora ha trovato altri due gol: il primo ha dato il là alla rimonta col Sassuolo, il secondo regalato un punto al Dall’Ara.

 

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I numeri di Mandragora

Secondo le statistiche raccolte da Fbref, Mandragora è uno dei centrocampisti più precisi del Torino nel fondamentale dei passaggi, distribuendone in maniera abbastanza equilibrata sia sulla breve che sulla medio-alta lunghezza, con circa l’80% del loro completamente. Per un terzo, inoltre, si tratta di passaggio progressivi, ovvero appoggi superiori ai dieci metri verso la porta avversaria.

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Uno dei problemi del Torino è stato spesso quello di ricercare la verticalità e di puntare su passaggi filtranti che potessero spaccare le linee avversarie, con Mandragora – e in parte l’intuizione di Verdi mezzala – che ha risolto parzialmente questa mancanza. Infine, da quando ha lasciato l’Udinese ha aumentato le proprie statistiche difensive, raddoppiando il numero medio di contrasti, intercetti e respinte.

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Infine, Mandragora si sta mettendo in mostra anche per personalità – porta a compimento quasi 2 dribbling medi a partita – e tenta 1,7 tiri in porta ogni 90 minuti, aggiungendo imprevedibilità da fuori area, altro fondamentale nel quale il Torino scarseggiava. I granata hanno diverse opzioni per il riscatto, che può arrivare già in estate oppure nel 2022. In ogni caso, è una spesa che Cairo probabilmente affronterà molto volentieri.

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