Chi è Mamardashvili, il portiere del Valencia che è passato da terzo a titolare grazie a Bordalás
Quando la Dinamo Tiblisi faceva la storia del calcio sovietico in piena guerra fredda, i suoi principali esponenti erano tutti bloccati nel campionato amministrato da un’URSS che difficilmente lasciava sfuggire le proprie stelle. Il caso di Oleg Blochin, fenomeno ucraino e Pallone d’oro 1975 e giocatore della Dinamo Kiev fino al 1988 fu il più esemplificativo di questa tendenza. Oggi che la Dinamo Tiblisi non è altro che un ricordo della gloriosa squadra degli anni ’70, la Georgia cerca la gloria in un timido ma enorme ragazzone del 2001, che sta stupendo tutti a Valencia.
Mamardashvili, da terzo a primo
Si tratta di Giorgi Mamardashvili, portiere di quasi 2 metri che attualmente occupa il ruolo di titolare nel Valencia di José Bordalás. L’ex tecnico del Getafe, uno che non guarda in faccia nessuno al momento di stilare l’undici titolare, lo ha passato da terzo portiere a primo dopo esserne stato sorpreso durante gli ultimi allenamenti. Arrivato solamente un paio di mesi fa a Mestalla per far parte della squadra giovanili, il portiere georgiano sta trovando un’insperata rivincita nel calcio che conta dopo essere stato praticamente bocciato in patria.
Passato dalla Dinamo alla Lokomotiv Tiblisi, dove ha giocato in prestito, è stato portato sulle rive del Mediterraneo da Levan Saralidze, socio georgiano dell’agente locale Antonio Lopez, il quale ha trovato l’accordo con i dirigenti del Valencia dopo aver mostrato loro qualche video e aver negoziato in video chiamata. Dopo i primi allenamenti estivi, nei quali Bordalás ha dovuto ricorrere a lui per via degli infortuni di Cilessen e Jaume, i due portieri principali, il tecnico di Alicante si è accorto non solo di disporre di un portiere dalla grande stazza ma anche di un potenziale fenomeno. E la conferma delle sue grandi qualità atletiche è arrivata sul campo proprio pochi giorni fa.
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Silente ma efficace
Il suo difetto, per ora, è principalmente di comunicazione, visto che fino ai 20 anni non aveva mai lasciato il suo paese d’origine. Mamardashvili, che vive in un modesto appartamento vicino il centro sportivo di allenamento del Valencia, sta imparando lo spagnolo da autodidatta ma ha già dimostrato di saper guidare la difesa padroneggiando le parole più basiche come “avanti”, “indietro”, “sinistra” e “destra”, dando prova di un’ottima capacità di adattamento.
Il pubblico del Mestalla si è innamorato di lui nell’ultimo match contro il Getafe, vinto dai Che per 1-0: è stato nel finale di questa partita che il georgiano si è distinto in una doppia parata chiusa da un intervento istintivo felino su una conclusione ravvicinata di Maksimovic, regalando così i tre punti ai suoi. L’armadio caucasico, che è stato scelto nuovamente titolare nell’ultimo match contro il Granada nel quale non ha sfigurato, sta già dando un enorme grattacapo al suo allenatore, il quale però sembra ormai preferire lo slancio del georgiano all’esperienza di Cilessen.
Per il momento, tuttavia, Mamardashvili vola bassissimo. Figlio di una tradizione calcistica storicamente poco florida, è consapevole di non potersi rilassare. Vedremo se oggi sarà ancora titolare in casa del Granada. Quel che è certo è che il tecnico della nazionale georgiana Willy Sagnol lo convocherà per lo scontro del 5 settembre prossimo proprio contro la Spagna a Badajoz. In nazionale davanti a lui vi è il veterano Loria, che con lui condivide il nome proprio e il ruolo. Ma che sta già tremando per l’irruzione silenziosa di un giovane senza paura.