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John Dahl Tomasson ha portato il Malmo alla fase a gruppi di Champions League, a cinque anna dalla disastrosa prima e finora unica esperienza

Nei giorni in cui è stata definita la griglia dei sorteggi che porterà la UEFA a stilare la fase a gruppi della nuova Champions League, ha fatto scalpore la qualificazione ai gironi del moldavi dello Sheriff Tiraspol. La grande impresa del club proveniente dalla Transnistria ha un po’ offuscato l’obiettivo centrato dal Malmo.

Il club svedese torna a giocarsi la competizione più importante a sei anni dall’ultima e l’unica volta nella quale c’era riuscito, e lo ha fatto partendo dal primo turno eliminatorio, non tra mille difficoltà. Infatti, le squadre scandinave – oltre a non avere particolari stelle di spicco – si portano dietro il peso di un calendario sfalsato per questioni legate a clima e fuso orario.

Malmo, un’impresa da Champions

Così, mentre gli altri scavallano da estate a primavera, il Malmo continua a giocare su un anno solare. Poco male, perché la squadra di John Dahl Tomasson ha comunque centrato l’impresa. Per farlo, come detto, si è dovuta impegnare battendo un piccolo, ma significativo record.

Infatti gli svedesi sono la prima squadra della storia della Champions League ad essersi qualificati per la fase a gruppi passando ben quattro turni eliminatori, eguagliando il primato appartenente alla Stella Rossa che, in ben due occasioni, aveva compiuto tale impresa.

In ordine, il Malmo ha eliminato i lettoni del Riga, poi i finlandesi dell’HJK prima dell’immenso capolavoro sfoderato contro i Rangers di Steven Gerrard, battuti 2-1 sia in casa che ad Ibrox Park. Il resto è storia recente, con la vittoria sul Ludogorets nel match di andata dei playoff – 2-0 all’Eleda Stadion – e la sconfitta di misura in Bulgaria, che ha permesso a Colak e compagni di festeggiare.

Tomasson, in Svezia per caso

L’impresa è firmata John Dahl Tomasson, 45 anni appena compiuti, un ex attaccante che i tifosi del Milan ricorderanno senz’altro con gioia visti i trascorsi in rossonero. La sua carriera da allenatore è cominciata nel 2011 all’Excelsior, in Olanda, dove ha iniziato come vice per poi sedersi sulla panchina della prima squadra.

Dopo una breve esperienza al Roda, ha deciso di rientrare in Danimarca e, fino a gennaio del 2020, ha ricoperto il ruoli di assistente dell’ex ct della nazionale Hareide. Una volta saltato quest’ultimo, Tomasson ha accettato la chiamata del Malmo, portando i biancoblu alla vittoria del campionato al primo colpo.

La sua famiglia continua a vivere in Olanda, la sua seconda casa, mentre lui si è spostato in Svezia: “Quando posso torno a Rotterdam – ha detto in una intervista – non me lo aspettavo però qui ho trovato un progetto che mi ha convinto e ho deciso di tuffarmi in questa sfida”. Che, dopo il successo in Allsvenskan, lo ha condotto in Champions League dalla porta principale.

Le stelle del Malmo

Come detto, il Malmo non ha particolari star da poter sfoderare sul campo. È una squadra organizzata, quadrata, messa in campo con un 3-5-2 che sfrutta in pieno le qualità della due punte. Una di questa, Antonio Colak, ha 27 anni, arriva dal PAOK e ha segnato 7 gol nei preliminari di Champions.

Vicino a lui gioca Veljko Birmancevic, serbo classe 1998 che ama partire defilato a sinistra per puntare e saltare l’uomo. È stato lui, con un paio di gol pesanti, a condannare Rangers e Ludogorets. Molto interessante anche il capitano e leader Andres Christensen, numero dieci del Malmo, con gli esperti Toivonen e Moisander punto di riferimento della squadra.

Di giovani non ce ne sono molti, ma uno è veramente forte: si tratta di Ahmet Ahmedhodzic, centrale 22enne che piace tanto all’Atalanta. Sarà lui uno degli osservati speciali della squadra svedese ai gironi di Champions League, competizione giocata per l’ultima volta nel 2015 quando, nel gruppo con Real Madrid, PSG e Shakhtar, il Malmo arrivò desolatamente in fondo.

 

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