La Macedonia del Nord, dopo la clamorosa qualificazione a EURO 2020, sfida l’Italia per un posto ai Mondiali, ma tante cose sono cambiate in quetsi mesi.
Qua da noi, è nota essenzialmente come la squadra di Goran Pandev, al punto che anche questo articolo mette una sua foto in copertina, ma ormai la Macedonia del Nord è qualcosa di diverso, e va guardata oltre la lente deformante del suo più noto giocatore.
Anhe perché Pandev non è nemmeno tra i convocati: non gioca in Nazionale dagli scorsi Europei, e da qualche mese è andato a giocare al Parma, abbandonando il calcio di prima divisione per la prima volta dalla stagione 2002/2003, quando l’Inter lo prestò in Serie C1 allo Spezia.
La nuova Macedonia del Nord
Non è cambiato solo Pandev, rispetto a EURO 2020, che è stato indubbiamente l’apice raggiunto fin qui dal calcio macedone. Innanzitutto, c’è un nuovo allenatore, Blagoja Milevski, che ha assunto la carica la scorsa estate, subito dopo la fine degli Europei e l’addio di Igor Angelovski.
Due dei giocatori più noti e importanti della rosa hanno lasciato il calcio europeo: stiamo parlando dell’ala mancina Aleksandar Trajkovski, passato dal Maiorca all’Al-Fayha, e il terzino Ezgjan Alioski, che dal Leeds di Bielsa è passato all’Al-Ahli. Transfugo pure Boban Nikolov, che dal Lecce ha fatto il salto, molto inaspettato, fino alla Champions League con lo Sheriff Tiraspol.
La Macedonia del Nord è dunque al centro di un ricambio generazionale, e la squadra si sta affidando a nuovi giocatori che dovranno trasformarsi in leader del prossimo futuro. È fuori discussione che, sotto questo punto di vista, le attenzioni maggiori siano rivolte a Eljif Elmas del Napoli, che a 22 anni ha tutto per diventare il giocatore caratterialmente e tecnicamente più importante della squadra. Il che rappresenta un problema, almeno per sfida di stasera contro l’Italia, dato che Elmas non sarà in campo causa squalifica.
La scelta di Milevski come ct serve anche a dare continuità al progetto della Nazionale balcanca: l’allenatore viene da sette anni alla guida dell’U21 (con una breve pausa tra il 2018 e il 2019), con cui nel 2017 ha ottenuto la prima storia qualificazione agli Europei di categoria, lanciando molti dei giocatori che oggi compongono la rosa della squadra maggiore.
È grazie a lui se è tornato in Nazionale l’ex-promessa mancata della Masia del Barcellona David Babunski, numero 10 dell’U21 del 2017 e trequartista quasi di culto per i suoi interessi filosofici, che oggi si sta rilanciando al Debrecen accanto al fratello minore Dorian. Ma il vero prospetto per il futuro, al momento, è la 21enne punta dello Schalke 04 Darko Churlinov, il principale indiziato per raccogliere l’eredità realizzativa di Pandev.
I risultati fin qui
La Macedonia del Nord di Milveski ha dimostrato, nel percorso di qualificazione, di essere un’avversaria ben temibile, chiudendo seconda nel proprio girone dietro la Germania e davanti a Romania, Islanda e Armenia. Due sole sconfitte subite, ma solo una contro i tedeschi, che i macedoni sono andati a battere 2-1 a Duisburg lo scorso marzo.
Ma quelli erano ancora i tempi di Angelovski e Pandev: dall’autunno, con l’arrivo di Milevski in panchina, il ritmo è calato drasticamente, come confermano i pareggi con Armenia, Islanda e Romania. Risultati che hanno messo a rischio la qualificazione dei macedoni ai playoff, fino a che a novembre, dopo la batosta interna subita dalla Germania, la squadra balcanica non s’è svegliata, travolgendo l’Armenia 5-0 (tripletta di Enis Bardhi del Levante) e battendo l’Islanda 3-1 (doppietta di Elmas).
Contro l’Italia sarà facile aspettarsi un gioco accorto e di rimessa, che sfrutterà soprattutto le corsie esterne con Alioski e Churlinov, affidando il peso dell’attacco al giocatore al momento più decisivo, cioè Trajkovski (4 gol nelle qualificazioni, alla pari di Bardhi ed Elmas).
MACEDONIA DEL NORD (4-5-1): Dimitrievski; Ristovski, Velkovski, Musliu, Alioski; Churlinov, Spirovski, Bardhi, Ademi, Ethemi; Trajokovski. All: Milevski.
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