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Luis Suarez e l’Atletico Madrid stanno dominando la Liga. A sette anni di distanza dall’ultima volta, l’ex fuoriclasse del Barcellona sta guidando la squadra di Simeone verso il titolo. 

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86 punti in 38 partite, 21 gol in 32 gare: questo il tabellino che Luis Suarez e l’Atletico sono riusciti a far incidere sulle classifiche della Liga in questi primi dieci mesi insieme. 

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Luis Suarez Colchoneros 

“Non capisco come si possano essere lasciati sfuggire Suarez, è fortissimo. Per Messi? Le porte a Madrid sono aperte.”

Riassumendo le parole di Joaquin Correa, attaccante dell’Atletico ed ex obbiettivo di mercato delle grandi della Serie A, sembrerebbe che a Madrid non si siano ancora resi conto di come il Barcellona abbia scelto di privarsi di Luis Suarez. 

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Il 23 settembre scorso veniva ufficializzato il trasferimento dell’uruguaiano per soli 6 milioni di euro dalla Catalogna alla Castilla, nemici giurati per più di mezzo millennio che a causa delle fatiche societarie blaugrana hanno trovato una soluzione che andasse bene a tutti. 

Suarez passa all’Atletico dopo sei anni a Barcellona, e all’esordio segna subito due gol. L’avversario è il Granada e al Wanda Metropolitano l’Atletico lancia un segnale chiaro di come sarebbe andata la Liga nei mesi successivi: sei gol segnati, di cui due dell’esordiente Luis Suarez (che fornisce anche un assist) e vittoria importante alla prima gara stagionale. 

Da allora sono 21 i gol nelle 32 partite di Liga giocate – che diventano 37 se aggiungiamo le sei presenze in Champions League – che gli valgono il secondo posto nella classifica di Pichichi di questa stagione dietro a Karim Benzema (21) e proprio al suo amico ed ex compagno Leo Messi (30). 

Il dato sorprendente, oltre alla terrificante media gol di una rete ogni 120 minuti in Liga, è il record infranto da parte di Suarez detenuto fino a una settimana fa da Cristiano Ronaldo. Nessuno, prima di Luis Suarez, si era spinto fino a 16 marcature nelle prime 17 gare: CR7 ne aveva segnati 15.

Atletico Madrid come Cerbero 

Simeone, Suarez e Oblak: ecco le tre teste di un Atletico Madrid mai così dominante negli ultimi sette anni. Cinquanta punti dopo diciannove giornate erano stati registrati dalle parti del Calderon nella stagione del titolo: allora, appaiati in testa alla classifica c’erano il Barcellona di Suarez e Messi, e l’Atletico di Griezmann, entrambe con 50 punti conquistati. 

Oggi l’Atletico ha fatto ancor di più: 86 punti in 38 gare, con due punti di distacco dal Real Madrid e sette dal Barcellona, entrambe tenute a distanza nonostante le ultime difficoltà. Addirittura sono 24 i punti di vantaggio sul quinto posto, dove la Real Sociedad staziona a quota 62.

In difesa sono solo 25 i gol subiti e 15 le reti inviolate: miglior dato in Europa, dietro solo al Lille (17) e al Manchester City (17) nei top 5 campionati europei. Mentre in attacco sono 67 i gol segnati, di cui 21 vengono proprio dall’attaccante uruguaiano che con il gol all’Alavés ha raggiunto quota 500 gol in carriera.

 

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Simeone, terza testa del Cerbero di Madrid, mantiene la propria leadership all’interno dello spogliatoio dopo un paio di stagioni complicate: il terzo posto dell’anno scorso a -17 punti dal Real non venne accetto di buon grado tra i tifosi, così come i due secondi posti delle stagioni precedenti. 

Ora, con Luis Suarez in formato Barcellona e un Joao Felix fino a pochi mesi fa decisivo (31 partite con 7 gol e 6 assist in Liga), il Cholo si tiene così stretta la vetta della classifica.

Una stagione inaspettata? 

Ma torniamo a Suarez e a come l’arrivo all’Atletico abbia di fatto cambiato le carte in tavola della sua carriera dopo una stagione resa difficile a causa di una brutta operazione al ginocchio. Alla fine dello scorso anno, complice la situazione ingarbugliata che tuttora si estende nelle viscere del Camp Nou, Luis Suarez venne visto più come un peso che come un pilastro da cui ripartire dopo il fallimento in Liga e in Champions League. 

I 21 gol segnati e i 12 assist forniti nelle 36 presenze stagionali non furono abbastanza per meritarsi la conferma al fianco di Leo Messi – che tra l’altro era sul punto di andar via – avverando il trasferimento a Madrid. 

Forse solo Simeone credeva davvero alla rinascita di Luis Suarez, giocatore in grado di segnare 424 gol in 657 gare giocate con i club di cui ha vestito le maglie: l’Atletico ripartiva dall’uruguaiano, dalla sua esperienza e dalla sua voglia di rivincita per puntare forte alla vittoria della Liga. 

Quanto è successo dopo è solo la logica conseguenza di un’azione pensata, elaborata e congegnata da due uomini mossi dal desiderio di vittoria. Simeone e Suarez si sono capiti al volo, e Luis Suarez ha ripagato al volo la fiducia: 14 gol al Wanda metropolitano, 7 in trasferta per un totale di 9 gol decisivi così da portare in dote sei vittorie contro Getafe, Alaves (due volte), Eibar, Cadice, Athletic Bilbao e Osasuna.

Ora l’Atletico Madrid può festeggiare la vittoria del campionato, il secondo della gestione Simeone, in cui Luis Suarez ha avuto un peso specifico incredibilmente alto.

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