Luis de la Fuente è il nuovo allenatore della Spagna, che stasera affronta l’Italia in Nations League. L’erede di Luis Enrique ha rivoluzionato le Furie Rosse.
Tornano a sfidarsi Italia e Spagna, per la terza volta nel giro di due anni: gli Azzurri ebbero la meglio agli Europei del 2021, poi però furono le Furie Rosse a imporsi, pochi mesi dopo, nella semifinale della Nations League. Da allora, però, un po’ di cose sono cambiate nella selezione iberica. Il rinnovamento generazionale di Luis Enrique ha avuto risultati altalenanti, e l’eliminazione agli ottavi negli scorsi Mondiali in Qatar ha segnato la fine dell’esperienza in nazionale dell’ex allenatore di Roma e Barcellona.
Al suo posto è arrivato Luis de la Fuente Castillo, tecnico di 61 anni nativo di Haro, nella Rioja, che alle spalle ha un passato da difensore di buon livello, trascorso soprattutto con la maglia dell’Athletic Bilbao. De la Fuente è stato una bandiera del club basco tra il 1978 e il 1987, e poi di nuovo tra il 1991 e il 1993, dopo una parantesi al Siviglia. Con i biancorossi di Bilbao ha vissuto in pieno il periodo d’oro degli anni Ottanta, vincendo due scudetti, una Coppa del re e una Supercoppa spagnola. Ha poi concluso la sua carriera da giocatore nel 1994, sempre nei Paesi Baschi ma con la maglia del Deportivo Alaves.
Ha assunto la guida della Spagna lo scorso gennaio, firmando un contratto fino al luglio 2024, cioè fino a dopo i prossimi Europei. Ma arriva a guidare le Furie Rosse dopo un lungo e fortunato percorso in seno alla Federcalcio spagnola. Formatosi come tecnico prima nelle giovanili bilbaine e poi in quella della Spagna, De la Fuente è noto per un approccio tattico molto diverso da quello che le Furie Rosse hanno reso celebre negli ultimi anni. Fin dal suo arrivo ha annunciato un’inversione di rotta rispetto al recente corso spagnolo, dicendo di voler valorizzare un gioco verticale e che sappia fare affidamento su una linea difensiva più bassa e sul contropiede. Rivoluzione anche in attacco, dove il suo 4-3-3 si regge non sul falso nove come prima punta, ma su un centravanti più classico.
Uno stile di gioco che ha raccolto grandi successi con le giovanili della Spagna, anche se nella nazionale maggiore è appena agli inizi. Il suo esordio è stato convincente, con un 3-0 rifilato lo scorso marzo alla Norvegia di Haaland nelle qualificazioni agli Europei del 2024. Ma tre giorni dopo è arrivato un risultato assolutamente traumatico, con la shockante sconfitta per 2-0 in casa della Scozia. Quella contro l’Italia sarà dunque solo la terza partita della Spagna di De la Fuente, con il ct iberico chiamato a fornire una prestazione equilibrata ed efficace.
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Luis de la Fuente allenatore carriera
La carriera da allenatore di Luis de la Fuente è iniziata nel 1999 con club minori come Portugalete e Aurrerà Vitoria, nei Paesi Baschi. Nel 2005, dopo quattro anni di pausa, è entrato nel settore giovanile dell’Athletic Bilbao, dove ha ottenuto buoni risultati ed è stato promosso, dopo un anno, alla guida della seconda squadra del club biancorosso. Nel 2011 ha esordito alla guida di una prima squadra, guidando per un breve periodo, senza grande successo, il Deportivo Alaves.
Le cose migliori le ha fatte alla guida delle giovanili della Spagna, dove è approdato nel 2013 per guidare la selezione U19, e dall’anno seguente ha assunto anche l’incarico di allenatore dell’U18. In questa veste, De la Fuente ha conquistato nel 2015 il titolo europeo U19, con una squadra che annoverava Unai Simon, Mikel Merino, Dani Ceballos, Marco Asensio, Rodri e Borja Mayoral. Nel 2018 ha proseguito la sua carriera come allenatore dell’U21, conquistando con la stessa generazione (più alcuni giocatori come Dani Olmo, Carlos Soler, Fabian Ruiz e Mikel Oyarzabal) gli Europei di categoria del 2019. Nel 2021 è arrivato in semifinale degli Europei U21 con giocatori come Marc Cucurella, Oscar Mingueza, Bryan Gil e Brahim Diaz, e successivamente ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo.
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