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Luciano Spalletti calciatore, prima di allenatore: scopriamo i segreti della carriera in campo del nuovo allenatore del Napoli

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Il Napoli ha ufficialmente presentato il suo nuovo allenatore, il toscano Luciano Spalletti, che in passato ha guidato Empoli, Sampdoria, Venezia, Ancona e, soprattutto, Udinese, Roma, Zenit San Pietroburgo e Inter.

Il suo nome è senza dubbio noto per la sua carriera da allenatore, che lo ha portato a divenire uno dei tecnici più noti in Europa e anche a vincere dei titoli (soprattutto con Roma e Zenit, ma non va dimenticata la Coppa Italia di Serie C conquistata con l’Empoli). Ma com’era Spalletti da calciatore? Scopriamolo insieme.

Spalletti calciatore: dalla Fiorentina alla Liguria

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Nato nel 1959 a Certaldo, paese in provincia di Firenze e al centro della Val d’Elsa, ha mosso i primi passi nel Cuoiopelli, società di Santa Croce sull’Arno, vicino Pisa, per poi arrivare addirittura alle giovanili della Fiorentina. Di ruolo centrocampista, lo Spalletti calciatore ha faticato ad affermarsi, e infatti la sua carriera si è svolta soprattutto nelle serie minori, tra Toscana e Liguria.

Il suo esordio ufficiale in una prima squadra avviene solo nel 1984 con il Castlfiorentino in Interregionaile. Dopo una stagione, cambia regione e categoria, facendo il salto nel professionismo con l’Entella Bacezza, società di Chiavari antesignana dell’attuale Virtus Entella, appena promossa dall’Interregionale alla Serie C2. Con il club ligure, Spalletti vive una grande stagione, conquistando un quinto posto in campionato.

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Diventa subito un pupillo del suo allenatore, Gian Piero Ventura, formatosi nelle giovanili della Sampdoria e da poco passato sulle panchine di piccoli club liguri. Nell’estate del 1986, Ventura passa in C1 allo Spezia, appena salita di categoria, e si porta dietro Spalletti; per il primo, però, le cose non vanno molto bene, e dopo pochi mesi viene licenziato.

Spalletti, invece, a La Spezia diventa un elemento fondamentale: gioca a centrocampo accanto a Giuseppe Pillon, e si integra alla perfezione nel gioco del nuovo allenatore Sergio Carpanesi. Nel 1988/1989, i bianconeri vincono il titolo d’inverno e, alla fine, chiudono al terzo posto in campionato, sfiorando una incredibile promozione in Serie B.

Spalletti calciatore: il ritorno in Toscana

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Quelli in Liguria, tra Chiavari e La Spezia, sono stati gli anni d’oro di Luciano Spalletti, sia come calciatore che come allenatore, perché è sotto Ventura e Carpanesi che forma le sue idee tattiche. Nel 1990, passati i 30 anni, scende in Serie C2 pur di tornare in Toscana, accordandosi con un’altra neopromossa, il Viareggio: a centrocampo con lui ci sono il giovane Pierpaolo Bisoli e Giuseppe Manarin, con cui ha già giocato alla Spezia.

Le Zebre arrivano terze in classifica, e per lo Spalletti calciatore è l’ennesima promozione sfiorata di pochissimo. Le sue ottime prestazioni gli valgono, però, un altro passaggio di categoria, dopo il trasferimento a un club che segnerà decisamente la sua storia personale: l’Empoli.

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Il presidente è già Fabrizio Corsi, in panchina si è appena seduto Francesco Guidolin, e la rosa è piena di validi giocatori e anche di giovani promettenti: Davide Balli, Daniele Baldini, Fabio Galante, Martino Melis, Carmine Gautieri, Fabio Ficini, Emiliano Bigica e Vincenzo Montella. Gli Azzurri arrivano quinti in campionato, mancando per la terza volta consecutiva il passaggio in B; Guidolin lascia e va a Ravenna, così al suo posto viene chiamato Walter Nicoletti dal Pisa, e dalle giovanili viene promosso Alessandro Birindelli.

L’Empoli chiuderà il terza posizione, costretto a un’altra annata in Serie C1, ma Spalletti dirà basta con la carriera da calciatore. Corsi lo sceglierà come tecnico delle giovanili, ma pochi mesi dopo dovrà metterlo alla guida della prima squadra per evitare una clamorosa retrocessione. Due anni dopo, Luciano Spalletti subentrerà nuovamente a un tecnico esonerato, e guiderà i toscani al ritorno in B dopo 56 anni d’assenza e, solo un anno dopo, al primo storico approdo in Serie A.

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