La Liga sta diventando il campionato più seguito al mondo, grazie a un piano di espansione ben delineato e la presenza capillare sui territori
In queste vacanze di Natale che segneranno – finalmente, potremmo quasi dire – la fine di un 2020 totalmente da dimenticare, la Liga ha deciso di regalare ai suoi fan del calcio di grande livello praticamente tutti i giorni. Visti gli impegni ravvicinati in un calendario che dovrà per forza fermarsi a maggio (causa Europeo imminente), in Spagna hanno colto la palla al balzo.
Il presidente Javier Tebas ha fatto sapere che, proprio per via del momento delicato, è giusto che i tifosi possano godersi le partite delle loro squadre preferite seduti comodi sul divano. Chiusi in casa per forza maggiore, certo, ma almeno intrattenuti a dovere. Per questo, per esempio, il 31 dicembre è stato programmato il derby basco tra Athletic e Real Sociedad, in un orario peraltro molto comodo per tutto il mercato mondiale.
La Liga sta colonizzando la Cina
Da qualche anno infatti la Liga è vigile sulle esigenze dei vari bacini d’utenza stranieri. I diritti vengono venduti a peso d’oro e, di conseguenza, la lega tiene sempre un’attenzione maniacale su quelle che sono poi le trasmissioni delle squadre più fidelizzabili. Real Madrid e Barcellona trainano il carro e, molto probabilmente, è per vedere i loro campioni che tutto il mondo acquista a peso d’oro i diritti di ritrasmissione della Liga.
In Cina, i club spagnoli hanno approfittato del blackout imposto dalla Premier League, cercando di sfondare definitivamente in un mercato senza confini. Sara Yan Zhu, delegata della Liga operativa a Pechino dal 2017, ha spiegato a El Pais come il calcio spagnolo stia sempre più prendendo piede: “L’attenzione è salita negli ultimi anni e stiamo cercando di sfruttare quest’onda di crescita”.
In occasione di Atletico Madrid – Elche, Sara ha organizzato un evento in collaborazione con Turespaña, uno dei più famosi tour operator che si occupa di viaggi in Cina, raccogliendo centinaia di persone trattenute da Rachel Liu, una delle presentatrici sportive più famose del paese. L’evento si inserisce perfettamente nella campagna 2020APatadas, iniziata proprio nel 2017 e interrottasi con l’esplosione della pandemia.
I piani di Indonesia e Messico
Non solo Cina. La Liga ha aggredito altri due mercati molto importanti: Indonesia e Messico. Il motivo è semplice e riconduce sempre e solo al bacino d’utenza sterminato del quale si può disporre: “Il sentimento è forte – ha spiegato Rodrigo Gallego Abad, responsabile della lega in Indonesia – la gente si sveglia di notte per vedere le stelle del calcio spagnolo”. Il Governo di Jakarta, capito il business, ha dato anche il via libera per girare degli spot promozionale nel suggestivo scenario del Prambanan.
Alejandro de Gabriel, che lavora per l’espansione della Liga in Messico, racconta di come hanno girato lo spot promozionale che attualmente va in onda: “È stato complicato – ha detto – ogni giorno cambiavano le carte in tavola. Alla fine abbiamo affittato un eliporto dal quale si vedeva tutta Città del Messico: il risultato è stato straordinario”.
Tebas: no alla Superlega
In questi discorsi di espansione del brand si incastra, indirettamente ma nemmeno tanto, il discorso Superlega. L’ECA non vorrebbe più rinviare la decisione di ufficializzare un nuovo torneo chiuso e a inviti, ma Javier Tebas – poco prima di Natale – ha ribadito la contrarietà al progetto da parte della Liga: “Non si possono fare riforme di questo tipo senza coinvolgere le singole leghe” ha dichiarato.
E così sarà: la Liga vive un momento d’oro, perché non ci sono solo Real Madrid e Barcellona a far sognare gli appassionati di tutto il mondo. Nell’ultimo biennio è cresciuto molto il seguito sui social di squadre come Atletico Madrid e Siviglia, ma anche dell’Espanyol, club catalano di proprietà cinese con in rosa Wu Lei, stella della nazionale asiatica. Per questo motivo, Tebas vuol battere il ferro finché è caldo.
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