I fasti di un tempo per la serie A faranno fatica a tornare, il motivo sono i tifosi. Lo dice la Lega Serie A attraverso le parole del suo amministratore delegato Luigi De Siervo. Non sono le spese folli delle società, i conti quasi sempre non in regola, gli acquisti dall’estero senza razionalità, la mancanza di infrastrutture e i pochi investimenti nei settori giovanili. La crisi del calcio italiano è un problema nato a causa dei tifosi. Luigi De Siervo è stato chiaro al Festival della serie A a Parma, in pratica se Mbappé e Haaland non sono in Italia è perché gli appassionati guardano le partite illegalmente. “Se non ci sono campioni è perché non ci sono sufficienti tifosi che pagano il prodotto” ha dichiarato durante il panel Il metaverso della pirateria. Per l’amministratore delegato della Lega Serie A anche la Premier League inizia a rendersi conto che c’è un problema e che le entrate non sono abbastanza per l’intero sistema. Si fa fatica a convertire il prodotto in abbonamenti.
Serie A i numeri della crisi a causa dei tifosi
In sostanza una fetta significativa delle entrate dovrebbe provenire dai tifosi che però usano sistemi non legali per guardare le partite di serie A. Sono loro a dover alimentare tutto altrimenti non c’è modo per risalire la china. Per questo motivo secondo De Siervo i campioni in Italia non arrivano e soprattutto i prezzi degli abbonamenti sono aumentati. Se tutti imparassero a pagare, il costo diventerebbe più basso, la formula matematica dell’amministratore delegato della Lega Serie A. Il sistema dipende esclusivamente dalle entrate televisive: ma come si è arrivati a questo punto? Perché non costruire un sistema più flessibile e non solo dipendente dalla televisione? I numeri rilevano che il 50% degli italiani utilizza metodi illegali per guardare le partite di calcio. Ma quale sarebbe la percentuale se i costi degli abbonamenti fossero più bassi?