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Rafael Leao sta impressionando finalmente tutti a Milanello. Dopo un paio di stagioni di vero e proprio ambientamento, il talento portoghese ha iniziato la stagione alla grande. 

Un vero e proprio cambio di passo mentale, uno scatto ulteriore di maturità che ha portato l’ex talento dello Sporting Lisbona a prendersi sempre più spazio nel Milan di Pioli oggi capolista a pari con il Napoli. 

Un’evoluzione che viene da lontano, certificata da una frase di un anno fa di Re Zlatan Ibrahimovic, a dimostrare come al Milan ci puntino forte sul portoghese. 

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Leao pronto alla consacrazione

“Ha un talento grandissimo e noi siamo qua per aiutarlo, ma dipende da lui. Sta facendo grandi cose in campo, è disponibile a sacrificarsi per crescere, ha un gran fisico, quasi migliore del mio. Però deve capire che gioca nel Milan e qui non c’è mai pazienza. Deve continuare a darsi da fare.”

Datate 20 ottobre 2020, le parole di Ibra sul compagno di squadra e di reparto sembrano oggi risultare profetiche: lo svedese anticipava la crescita fisica esponenziale avvenuta nel corso degli ultimi dodici mesi, e ne prefigurava lo sviluppo psicologico. 

Rafa Leao è a tutti gli effetti un punto fermo del Milan – tant’è che si parla di un rinnovo a 3 milioni a stagione fino al 2026 – e le prestazioni messe in mostra in questi primi tre mesi di stagione ne stanno sottolineando l’importanza nel presente e nel futuro rossonero. 

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 Il punto focale di questa crescita, che successivamente analizzeremo in numeri, risiede tutto nella continuità mentale con cui Leao sta approcciando ogni singolo match di questa stagione. Se nelle prime due stagioni in rossonero il portoghese sembrava spesso svagato e senza voglia di fare quel qualcosa in più necessario a compiere lo step successivo, quest’anno sembra che la musica impostata dal giovane sia completamente diversa. 

Consistenza fisica e tecnica, capacità di saltare l’uomo senza difficoltà e la personalità di tentare una rovesciata senza logiche contro l’Atletico Madrid alle prime partite in Champions League sono tutte avvisaglie di un progetto chiamato Leao, che il Milan ha messo in cantiere due stagioni fa e che ora inizia a postare i primi frutti. 

La stagione in numeri 

Leao ha fino a questo momento giocato sedici gare stagionali (12 in campionato e 4 in Champions League) collezionando 1.174 minuti in totale. Prima di arrivare ai gol il dato dei minuti è fondamentale: se lo scorso anno nelle totali 40 presenze stagionali il portoghese aveva messo insieme 2.502 minuti, ora, a meno della metà delle presenze, ha già sommato metà dei minuti dello scorso anno. 

Certo, l’infortunio di Rebic ha aiutato l’esterno a guadagnare minuti e fiducia da parte di Pioli, ma l’inizio di stagione in coppia con il croato ha detto a chiare lettere una realtà fondamentale: il Milan di oggi ha in Leao uno dei propri punti di forza. 

Arriviamo quindi ai numeri: cinque gol e due assist in sedici presenze sono un buon bottino per un esterno del ’99, soprattutto se paragonati ai sette gol e sei assist fatti registrare nella totalità della scorsa stagione. 

La crescita anche sotto questo punto di vista risulta progressiva: sei gol e tre assist alla prima stagione, sette gol e sei assist alla seconda, già cinque reti e due assist dopo sedici partite della terza. 

Un miglioramento visibile che testimonia ulteriormente la consapevolezza mentale con cui il giovane si è approcciato alla stagione in corso, forse quella della definitiva consacrazione. 

Rafael Leao

Fonte immagine: profilo Twitter @RafaLeao

Consistency tra uomo e calciatore

Si chiama “Beginning” (inizio), ed è l’album del talento portoghese uscito lo scorso gennaio. Che cosa centra? Beh, da quel momento, Leao ha effettivamente iniziato un percorso di crescita che oggi è culminato con la chiamata in nazionale dello scorso ottobre. Dopo esser stato lasciato a casa agli Europei, il tecnico Fernando Santos ha scelto di dargli una chance, esattamente come fatto da Luis Enrique con Brahim Diaz. 

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E quindi assist contro il Qatar nella vittoria per 3-0 e mezz’ora contro l’Irlanda prima di essere sostituito per ovviare all’espulsione di Pepe. Come visto con Brahim quindi, i giovani rossoneri stanno prendendo sempre più spazio in Europa, con lo sguardo rivolto allo scudetto e un talento ancora da sfruttare a pieno.  

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