La situazione di Manuel Lazzari è senza alcun dubbio uno degli argomenti più caldi in casa Lazio: ma perché l’ex Spal non trova spazio?
Un gol, un’esultanza rabbiosa e polemica e tantissimi spunti di riflessione e di analisi. Può davvero essere descritto e riassunto così quanto successo in Salernitana-Lazio con protagonista Manuel Lazzari. La situazione del giocatore ex Spal è senza alcun dubbio una delle più calde in casa biancoceleste. E le parole di mister Sarri nel post partita hanno aperto ancor di più la discussione e la tematica, che sembra esser di natura prevalentemente tattica.
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Perché Lazzari non è titolare nella Lazio? Sarri e le questioni tattiche
“La squadra non è riuscita a trovare solidità”, ha ammesso Sarri specificando che un difensore più bravo a spingere è un lusso che la squadra ad oggi non può permettersi. “Non è colpa sua, non ha queste caratteristiche”, queste le parole del tecnico dei capitolini ai microfoni di Dazn. Insomma, in una squadra in costruzione e nel pieno di una rivoluzione tattica, un giocatore con caratteristiche prettamente offensive sarebbe un lusso e un rischio. Una scelta che tra l’altro si collega a Luis Alberto, molto spesso finito in panchina più o meno per gli stessi motivi.
In realtà però, analizzando la carriera di Lazzari, non si può non notare come il 28enne abbia sempre giocato in squadre che adottavano il 3-5-2. Il pensiero non può andare proprio alla Lazio di Inzaghi, dove il buon Manuel era un autentico pilastro. Ed ecco che, passare da intoccabile a riserva, non ha certo fatto piacere al classe ’93. Questo suo adattarsi a un solo ruolo può però anche essere considerato una sorta di limite, visto che gli ha chiuso anche le porte della Nazionale. Forse l’Europeo sarebbe stato alla portata, ma gli schemi tattici di Mancini hanno portato a un’esclusione quasi inevitabile.
Per di più con il mercato aperto e una Lazio bloccata dall’indice di liquidità e bisognosa di cedere, diventa lecito chiedersi in quali squadre il nativo di Valdagno potrebbe rilanciarsi. L’Inter del “suo” Simone Inzaghi, l’Atalanta, il Bologna e il Torino: queste le squadre tatticamente perfette per lui. La prima però è ben coperta in quella zona del campo, mentre la seconda potrebbe pensarci magari per giugno, soprattutto se la cessione di Hateboer diventasse realtà. Restano due soluzioni, che forse però sarebbe vissute dal giocatore con un passo indietro.
E allora non resta che tenere in considerazione l’ipotesi compromesso, di cui l’altro Sarri si è fatto pioniere. Perché una freccia come Lazzari, se sfruttata bene, può essere un valore aggiunto importantissimo. Ma magari, allo stesso tempo, il giocatore potrebbe fare qualcosa in più per migliorare in fase difensiva. Soluzioni e idee, ma la svolta potrebbe arrivare in quel di Formello.
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