Il Frosinone si trova inspiegabilmente in zona retrocessione a otto partite dalla fine, ma com’è successo?
La Disneyland di inizio anno sembra scomparsa tra la nebbia che a Frosinone, in realtà, non c’è praticamente mai. Era dicembre quando i cancelli della qualità ciociara hanno iniziato a chiudere, cigolando sotto i colpi di montagne russe non costruite a dovere. Tanto era stato bello e sfavillante il principio quanto demoralizzante e inspiegabile il prosieguo di una stagione iniziata tra gli auspici di un gioco sfavillante e a tratti indomabile, costruito ad arte da Di Francesco e delineato sulle qualità dei giocatori presenti in rosa. Torniamo però a dicembre, al 4-0 rifilato al Napoli appena sotto Natale contornato da una serie di risultati talmente brutti da non sembrare adatti ad una squadra così bella e luccicante: Dalla decima alla quindicesima giornata infatti, il Frosinone perde cinque partite di fila in Serie A, incassando quindici gol e dando inizio ad un periodo che nessuno si sarebbe aspettato così buio.
Quel dicembre sembrava figlio di un inizio di campionato fin troppo sfavillante: dieci partite, tre vittorie, due pareggi e cinque sconfitte che avevano collocato la squadra di Di Francesco al dodicesimo posto in Serie A, con un gioco che prometteva una crescita esponenziale nel secondo quarto di stagione. La prestazione contro il Napoli poi ha fatto il resto: una vittoria simile – con conseguente passaggio del turno – ha oscurato le brutte prestazioni del mese di dicembre e i cancelli del Disneyland ciociaro hanno iniziato a chiudere cigolando senza però far troppo rumore. Sembrava tutto in linea con una stagione costruita per ottenere la salvezza e una discesa al quindicesimo posto in fondo si sarebbe potuta mitigare con un po’ di bel gioco e qualche vittoria.
Le cose però non hanno fatto che peggiorare: le montagne russe hanno riaperto, ma i cardini che tenevano insieme i picchi più alti non hanno retto l’impatto dei pendii successivi, rischiando di sbalzare fuori il tecnico e tutta la squadra dal parco giochi che loro stessi avevano creato. Tra gennaio e febbraio il Frosinone ha giocato otto partite mettendo insieme solamente cinque punti (1V – 2N – 5P) arrivando poi alla sosta delle nazionali di marzo in una situazione davvero paradossale. Il diciottesimo posto successivo alla sconfitta con la Lazio è sembrato strano, quasi inadatto ad una squadra che della qualità aveva fatto il proprio marchio di fabbrica, tanto che i suoi calciatori hanno continuato a giocare bene, senza però riuscire a dare una svolta al periodo nero.
Per il Frosinone c’è ancora speranza
La situazione ad oggi è a questo punto molto complessa, anche se difficilmente ce lo si sarebbe immaginato: la squadra di Di Francesco è diciottesima in classifica dopo il pareggio contro il Genoa a Marassi, con il Sassuolo distante due punti al diciannovesimo posto e la Salernitana ormai praticamente retrocessa ultima a quota quattordici. Davanti ai ciociari in realtà spazio di manovra per la salvezza ce ne sarebbe anche abbastanza: la prima piazza disponibile per restare in Serie A è occupata dall’Empoli (25 punti), a seguire ci sono Cagliari (26 punti), Verona (26 punti) e Udinese (27 punti), tutte ancora invischiate in una lotta per non terminare la stagione al diciottesimo posto.
Le prossime sfide contro Empoli, Udinese e Salernitana saranno certamente snodi fondamentali per il Frosinone, che in questa coda di campionato affronterà anche l’Inter, il Napoli e il Bologna tutte sfide complesse ma affrontabili con l’entusiasmo e la qualità che aveva caratterizzato l’inizio di stagione. Le prossime otto gare vedranno quindi Disneyland riaprire, o i cancelli cigoleranno ancor più rumorosamente fino a chiudersi per sempre?
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