I tifosi dell’Amburgo si sono resi protagonisti di una delle più geniali proteste della storia del calcio, nell’ultimo turno di campionato.
È un periodo abbastanza turbolento, per il calcio tedesco. Anche nell’ultimo turno dei due campionati professionistici locali si sono verificate diverse proteste dei tifosi, con striscioni che accusano la DFL (la lega professionistica che gestisce la Bundesliga e la 2. Bundesliga) per l’accordo sui fondi di private equity. Lo scorso novembre, infatti, i club professionistici hanno approvato l’apertura a investimenti esterni nei campionati. Un modo per portare nuova ricchezza alle società e ridurre il divario crescente con i guadagni della Premier League, ma che ha trovato la dura opposizione dei tifosi di quasi ogni squadra, che temono che gli investitori esterni possano ridurre il peso dei fan nelle decisioni societarie.
Il caso tedesco è chiaramente un unicum in Europa, visto che qui la maggioranza delle quote dei club deve per legge essere nella mani dei gruppi di tifosi. E così, da mesi si verificano proteste con anche lanci di oggetti in campo, che nell’ultimo turno ha causato ritardi e sospensione di vari minuti in diversi incontri. Ma la protesta più geniale è stata decisamente quella messa in campo venerdì sera al Volksparkstadion di Amburgo, la casa del HSV, il club meglio conosciuto proprio con il nome della città. Prima della partita contro l’Hannover, i tifosi di casa sono entrati in campo e hanno attaccato delle catene per le biciclette alle reti, obbligando il personale dello stadio a intervenire per rimuoverli.
Essendo però fissate con dei lucchetti, le catene hanno richiesto un intervento piuttosto brusco, ed è stato necessario tagliarle ricorrendo addirittura a una smerigliatrice. La parte divertente, è che i tifosi avevano suggerito in maniera abbastanza plateale quale fosse la combinazione per aprire i lucchetti, come spiegato sul social network X dal giornalista Matt Ford. Uno striscione esposto proprio in curva, e che attaccava ovviamente l’accordo sugli investitori privati, riportava la scritta “La soluzione è 50+01“. Solo che tutti avevano pensato fosse solo un riferimento alla nota regola del 50+1 (quella che prevede che la maggioranza delle quote dei club resti in possesso dei soci), mentre in realtà era anche la combinazione per aprire i lucchetti.
Non solo Amburgo: le proteste dei tifosi in Bundesliga
Questo tipo di contestazioni va avanti ormai da mesi, ma nell’ultimo turno dei campionati in Germania gli ultras sono tornati a farsi sentire in maniera particolarmente decisa. Anche perché nel frattempo è emersa la possibilità di un accordo con il fondo statunitense Blackstone, che è molto criticato per via dei suoi legami economici con il PIF, ovvero il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Tra le tifoserie più ostili c’è quella del Borussia Dortmund, il cui presidente Hans-Joachim Watzke è anche il capo della DFL e il principale artefice del contestato accordo. Sabato, la gara tra Union Berlino e Wolfsburg è stata poi sospesa per ben 21 minuti a causa del lancio di palle da tennis in campo, e anche il big match tra Bayer Leverkusen e Bayern Monaco è iniziato in ritardo di 10 minuti, per dare tempo al personale dello stadio di raccogliere dal campo tutti gli oggetti piovuti dagli spalti.