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Il calcio ha preso una brutta piega e sembra non avere alcuna intenzione di fermarsi. Più il tempo passa, più sarà peggio: l’andazzo è questo, che piaccia o meno. Quello che è da sempre lo sport più popolare di tutti, sta diventando d’élite, adatto pochi, soprattutto ricchi. Un fenomeno visibile dando un’occhiata ai prezzi degli abbonamenti per guardare le partite in tv o online, sempre più alti. Così come sono sempre più alti anche quelli per andare allo stadio. Costi elevatissimi, inaccessibili per le famiglie. L’obiettivo delle società, anche italiane, è piuttosto chiaro: più clienti, meno tifosi, in particolare quelli delle curve, spesso considerati più un fastidio che un punto di forza.

La massima espressione di questo andazzo si potrà osservare in occasione del nuovissimo Mondiale per Club, in programma fra giugno e luglio prossimo: il tornerà durerà un mese, coinvolgerà 32 squadre (fra cui Inter e Juventus) e, come il prossimo Mondiale per Nazionali, si disputerà negli USA, la patria dello sport inteso come business, come intrattenimento e spettacolo più che come competizione sportiva. E infatti, come riportato da Marca, saremo di fronte ad un torneo carissimo che troverà l’apice nella finale, che è già oggi, a mesi di distanza, la finale coi prezzi dei biglietti più alti di tutti i tempi.

Biglietti finale Mondiale per Club: il punto di non ritorno

Il ticket più economico per assistere alla finale, che si disputerà il 13 luglio al MetLife Stadium in New Jersey costerà 600€, mentre per le tribune si parla di cifre fra i 6000€ e gli 8000€. E per la cronaca, sono già tutti esauriti. Siamo di fronte al punto di non ritorno. Per quanto riguarda il resto del torneo, anche qui parliamo di cifre esorbitanti. Che riguardano soprattutto le gare di Real Madrid, Manchester City ed Inter Miami; più difficile, invece, vendere quelli per gli incontri minori, e per questo la FIFA ha pensato ad una serie di pacchetti e vantaggi per riempire il più possibile gli stadi in ogni singolo match.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.