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Toni Kroos lascia la nazionale tedesca dopo undici anni ricchi di soddisfazioni e l’acuto di un Mondiale vinto da grande protagonista

Euro 2020 è la manifestazione degli addii. Soprattutto per la Germania, che dopo l’eliminazione subita dall’Inghilterra, con conseguente estromissione dal torneo, ha visto due dei suoi più grandi protagonisti dell’era recente lasciare definitivamente la nazionale.

Il primo è Joachim Low, il cui addio era già stato preannunciato negli scorsi mesi e il cui posto verrà preso da Hansi Flick, in uscita dal Bayern Monaco. Il secondo, invece, è quello di Toni Kroos, che saluta i colori della rappresentativa dopo undici anni ricchi di successi e soddisfazioni.

Kroos e la lettera d’addio

Kroos ha dato l’addio alla Germania con una lunga lettera pubblicata sulle sue pagine social, nella quale spiega per filo e per segno le motivazioni che lo hanno portato a prendere questa decisione:

Ho maturato questa voglia da tempo, avevo già informato la federazione che non avrei partecipato a Qatar 2022. Voglio concentrarmi completamente sui miei obiettivi con il Real Madrid per i prossimi anni. Inoltre, d’ora in poi mi concederò volutamente pause che da undici anni non esistevano come giocatore della nazionale”.

“Inoltre – ha chiosato il centrocampista – come marito e papà, vorrei esserci anche per mia moglie e i miei tre figli. È stato un grande onore per me poter indossare questa maglia per così tanto tempo. L’ho fatto con orgoglio e passione. Grazie a tutti i fan e i sostenitori che mi hanno portato e sostenuto con i loro applausi e applausi. E grazie a tutti i critici per la loro motivazione in più”.

Kroos in nazionale: presenze, gol e trofei vinti

È giunto quindi il momento di tirare le somme dell’esperienza di Kroos con la Germania. Il suo esordio è datato 3 marzo 2010, in una amichevole persa 1-0 contro l’Argentina che preparava il Mondiale che si sarebbe tenuto di lì a poco. Kroos ci ha messo poco a diventare centrale del progetto di Low e, da qual giorno, è diventato una pedina irrinunciabile.

Numeri alla mano, il tedesco ha messo insieme un totale di 106 presenze – settimo posto della classifica assoluta per quanto riguarda la Germania – corredandole con 17 gol. In fatto di vittorie, memorabili rimangono ovviamente le sue prestazioni a Brasile 2014, perno di quella squadra che alzò il titolo al cielo del Maracana.

Tuttavia, il Mondiale rimane l’unico trofeo vinto da Kroos con la selezione teutonica, il che ovviamente non ne riduce l’immensità ma, paradossalmente, il fatto che ancora se ne parli come uno dei migliori centrocampisti di sempre rappresentato il termometro della sua grandezza. Ora ha detto basta e, anche se i tedeschi hanno diversi sostituti in rampa di lancio, senza Toni non sarà più la stessa cosa.

 

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