La Fiorentina cerca un’alternativa in attacco: nel mirino c’è Aleksandr Kokorin, bad boy del calcio russo in forza allo Spartak
AAA, cercasi gol disperatamente. La Fiorentina si è appena liberata di Patrick Cutrone e, in attesa di capire il da farsi con Kouamé, sonda il mercato alla ricerca di un attaccante che possa dare respiro al povero Vlahovic. Nelle scorse ore si è parlato molto di Maxi Gomez, gigantesco centravanti di un Valencia in forte crisi, ma secondo le ultime indiscrezioni la pista principale per l’attacco viola sarebbe legata ad Aleksandr Kokorin.
Russo classe 1991, Kokorin starebbe cercando – arrivato all’apice della propria carriera – un’avventura all’estero, dopo aver sempre militato in patria. I dirigenti viola sarebbero al lavoro per limare i dettagli di un affare che, almeno sulla carta, sembrerebbe molto interessante. Pupillo di Spalletti, Capello e Mancini, oggi milita nello Spartak Mosca, che lo ha preso l’estate scorsa a zero dallo Zenit.
Alcool, pugni e prigione
Come mai uno degli attaccanti più prolifici della nazionale russa viene rimpallato per mezza Russia senza riuscire a rimanere per più di due anni nello stesso posto? Domanda lecita, risposta scontata: Kokorin è un tipo molto particolare. Lo testimonia la sua storia, che comincia nella regione di Belgorod e si sviluppa principalmente nella capitale, tra bevute, risse e circa un anno e mezzo di carcere. Sì, avete capito bene.
Nella fattispecie, Kokorin è stato scarcerato nel settembre del 2019 dopo 17 mesi di prigione, in cui è finito a braccetto dell’amico Pavel Mamaev a causa di un’accusa per aggressione nei confronti di Denis Pak, un funzionario pubblico picchiato selvaggiamente in un bar di Mosca. Apparentemente senza motivo, questo ha detto la sentenza definitiva che lo ha spedito in carcere, permettendo allo Zenit di stracciargli in contratto.
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Ex baby prodigio del calcio russo
In campo, invece, Kokorin ha sempre promesso molto, a tal punto che per lunghi tratti della propria carriera veniva considerato – alla pari di Alan Dzagoev – la stella della nazionale locale. Ha iniziato a giocare da giovanissimo nell’accademia giovanile della Lokomotiv, e che la sua testa fosse particolare si è capito sin da subito, quando di punto in bianco battè i pugni sul tavolo perché i Ferrovieri volevano impedirgli di andare alla Dinamo.
Kokorin, oggi allo Spartak, ha giocato in tre delle quattro grandi squadre della capitale, ma è allo Zenit che ha dato il meglio del meglio. Per lui stravedevano sia Spalletti che Mancini, per non parlare di Capello che si presentò con lui al centro dell’attacco russo al Mondiale brasiliano del 2014. Dopo la detenzione, lo Zenit ha deciso di concedergli un’altra opportunità mandandolo in prestito al Sochi. Dove, Kokorin, ha segnato la sua prima rete post scarceramento.
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Chi è Kokorin: caratteristiche tecniche e ruolo
Kokorin è un attaccante abbastanza atipico, un numero nove che dà il meglio quando può svariare su tutto il fronte offensivo e magari appoggiare un centravanti di ruolo. In tal senso, l’eventuale coppia con Vlahovic potrebbe addirittura funzionare bene. Dotato di grande tecnica, è abilissimo nel gioco palla al piede, nella conduzione della palla e nei passaggi, fondamentale nel quale evidenzia un precisione impressionante.
Non è un bomber di razza, ma un attaccante che sa abbinare una fase realizzativa discreta all’attitudine di lavorare per la squadra. Fisicamente è ben messo, abile nel gioco aereo, non sa proteggere benissimo il pallone ma va detto che il gioco preferito è quello fronte alla porta. Il problema, semmai, sarà tenerlo a bada fuori dal campo, evitando scandali come quello del 2015 – quando fecero il giro del web alcune foto che lo ritraevano in compagnia di due spogliarelliste – o quello dell’anno successivo, quando lo Zenit lo multò per aver passato la notte in un casino di Montecarlo con l’amico Mamaev.
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