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Kim Min-Jae è al centro delle critiche dei tifosi del Bayern Monaco dopo la pessima prestazione contro il Real Madrid, l’ennesima di una stagione davvero complicata

Arrivato in pompa magna dopo lo scudetto vinto con il Napoli, Kim Min-Jae ha iniziato la sua prima stagione al Bayern Monaco come titolare fisso della formazione di Thomas Tuchel, perdendone i gradi dopo appena qualche mese. Complice l’assenza per la Coppa d’Asia e la naturale competizione tra giocatori di primo livello in un top club, il centrale sud coreano sta in realtà faticando più del previsto ad imporsi come centrale importante a livello internazionale. Col mercato di gennaio infatti, il Bayern Monaco ha aggiunto alla propria rosa Eric Dier, centrale ex Tottenham in prestito fino al termine della stagione che è entrato subito nelle rotazioni del tecnico, imponendosi nell’undici titolare ai danni prima di De Ligt e poi dello sfortunato Kim. Una scelta ben precisa da parte della società che nella prima parte dell’anno si è accorta delle lacune del nuovo centrale arrivato dal Napoli e – complice l’infortunio ai legamenti dell’olandese – ha puntato forte su Dier venendo subito ripagata. Il problema è che la situazione di Kim è speculare a quanto vissuto la scorsa stagione da De Ligt, arrivato anche lui dalla Serie A e al centro di aspre critiche per un rendimento molto al di sotto delle aspettative. 

Due situazioni che evidenziano la presenza di un miss match importante tra le prestazioni dei centrali di difesa in Serie A – storicamente considerato il campionato dove migliorare per i difensori ma da qualche tempo caduta in disgrazia per i prodotti finiti che emigrano altrove – e al di fuori di essa. Lo scorso anno era capitato anche a Koulibaly, che dopo l’addio al Napoli si era accasato al Chelsea per dimostrare il proprio dominio fisico e tecnico anche in Premier League senza però riuscirci fino in fondo. Come possiamo spiegare questa differenza? Innanzitutto i ritmi differenti a cui vengono sottoposte le qualità difensive dei giocatori nel nostro campionato, così come lo scacchiere tattico in cui vengono incasellati: nella gara dell’Allianz Arena tra Bayern e Real Madrid Kim ha dovuto marcare ad uomo una scheggia impazzita come Vinicius uscendone demolito grazie ad un contro-movimento compiuto alla velocità della luce, per poi vedersi sparire la palla dai piedi grazie ad una magia di Rodrygo in area di rigore al punto da abbattere il brasiliano e offrire al numero sette il tiro dal dischetto. Una serata terrificante non giustificabile con lo scarso minutaggio degli ultimi mesi, né con lo stato di forma: il problema è stato principalmente tattico ma la colpa non è di Tuchel. In Europa – e soprattutto nei top club – il calcio difensivo si è evoluto in un costante uno-contro-uno che ha eletto Rudiger come miglior esemplare di una nuova specie di centrali difensivi, capaci di reggere il confronto fisico e tecnico con attaccanti rapidi come Vinicius ed Mbappé. Kim – come De Ligt lo scorso anno e come Koulibaly in Premier League – si è trovato a giocare in modo diverso senza preavviso, con l’ambiente carico di aspettative nei suoi confronti e con un cartellino davvero costoso appeso nell’armadietto dello spogliatoio. 

Il risultato di questo meltin pot di condizioni disagevoli è spesso la panchina: De Ligt e Koulibaly hanno impiegato poco a veder calare il proprio minutaggio, al punto di partire in direzione Arabia (il senegalese) o di preparare una mossa estiva in vista del prossimo calciomercato (l’olandese); ora bisognerà capire che ne sarà di Kim Min-Jae. 

Kim Min-Jae travolto dai social 

Lo stesso Tuchel al termine di Bayern Monaco Real Madrid ha analizzato la prestazione di Kim soffermandosi sugli errori commessi dal centrale sudcoreano. Parole che non sono passate inosservate e che mettono spalle al muro l’ex Napoli accusato dal suo stesso allenatore di essere stato troppo aggressivo, un errore che a certi livelli e contro determinati avversari si paga. L’analisi ovviamente è rimbalzata sui social network dove i tifosi del Bayern Monaco si sono scatenati contro il centrale sud coreano accusandolo di “giocare contro la propria squadra” e di aver inficiato i risultati dell’intera stagione. Un’accusa molto forte figlia di una stagione frustrante per i bavaresi e di un risultato – il pareggio contro il Real Madrid – che poteva essere molto diverso vista la partita dell’Allianz Arena. Kim, esattamente come De Ligt e Koulibaly, ha ora di fronte un bivio: cercare di recuperare le proprie qualità e di alzarsi al livello richiesto per giocare nel Bayern Monaco o iniziare a pensare ad un’alternativa alla panchina, che Tuchel o chiunque altro molto probabilmente gli riserveranno in Baviera. 

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