Qualche anno fa la Sampdoria poteva solo sognarlo, ora gli offre una ghiotta opportunità di rilancio. La carriera di Keita Baldé è stata ribelle come certi suoi capricci: l’apice e le difficoltà racchiusi in pochi mesi. All’età di 25 anni non c’è più tempo per rimediare.
L’ultimo colpo di Ferrero, il più importante del suo mercato, incuriosisce tifosi e appassionati di calcio. Il patron dei blucerchiari ha riportato in Italia un calciatore di assoluto talento che nel tempo s’è perso, lasciando di sé poche tracce. Ma certe qualità prima o poi dovranno riemergere: se lo augura Ranieri a cui spetterà l’arduo compito di rianimarle.
Keita alla Sampdoria: un nuovo capitolo italiano
La Sampdoria ha ingaggiato Keita Baldé dal Monaco a titolo temporaneo con diritto di opzione al termine del prossimo anno. In sintesi, a fine stagione avrà facoltà o meno di acquistarlo a titolo definitivo. Tutto dipenderà da quanto riuscirà a dimostrare l’attaccante in questi mesi. In un campionato a lui familiare: cinque anni alla Lazio (più la trafila nelle giovanili) e poi una parentesi all’Inter nella stagione 2018/19.
https://www.instagram.com/p/CFxYrxtjdAF/?utm_source=ig_web_copy_link
La Sampdoria (ha scelto la maglia numero 10) è la sua terza squadra italiana. Un approdo inatteso ma necessario: l’attaccante cresciuto nel Barcellona – esperienza poco felice anche per alcuni suoi comportamenti – ha bisogno di ritrovarsi e di riacquisire crediti dopo le difficoltà francesi. Al Monaco ha giocato poco senza lasciare il segno. La Sampdoria gli ha offerto la possibilità di tornare a essere protagonista sul campo. Poi starà a lui meritare ogni domenica la maglia da titolare.
ADRIEN SILVA ALLA SAMPDORIA, CARATTERISTICHE E RUOLO
L’esperienza al Monaco: bene ma non benissimo
I numeri supporterebbero un’altra tesi: quella di Keita al Monaco, in Francia, è stata un’esperienza positiva. Sedici gol e quindici assist in sessanta presenze, non male per un giocatore non sempre titolare pagato 30 milioni dalla Lazio nell’estate del 2017. Ma proprio il suo ruolo all’interno della squadra lo ha convinto ad andare via.
Già nel 2018 aveva accettato felice il prestito all’Inter (un’esperienza senza sussulti, ma con gol decisivo per la Champions) e ora un nuovo prestito, con prospettive di continuità, per provare a riconquistare l’affetto e l’ammirazione del campionato di Serie A. Eppure a gennaio Keita disse di trovarsi bene a Monaco, si sentiva cresciuto come uomo e più maturo come calciatore, ma alla fine ha scelto di trasferirsi e probabilmente, vedremo come andrà quest’annata, la sua esperienza francese si è definitivamente conclusa.
Keita con Quagliarella: una coppia inedita per Ranieri
Nel 4-4-2 di Ranieri, Keita si prenota per affiancare Quagliarella – con cui ha un bel rapporto – nel tandem d’attacco. Una coppia che si preannuncia inedita ma anche molto ben assortita. I due sono complementari. Parlano la stessa lingua tecnica e hanno caratteristiche differenti: Quagliarella è l’uomo d’area di rigore che attacca la profondità e dialoga coi compagni, Keita la seconda punta capace di svariare su tutto il fronte offensivo senza dare punti di riferimento agli avversari.
Con la sua velocità potrà creare varchi invitanti per il numero 27 e per tutti i suoi compagni. Volendo, Keita potrebbe giocare anche da esterno di centrocampo. Un ruolo che ha ricoperto in passato ma che, specialmente con Ranieri, richiederebbe grande sacrificio in fase di non possesso. In tal caso, Gabbiadini sarebbe pronto a risistemarsi in attacco: prima dell’arrivo di Keita era lui il partner (quasi) fisso di Quagliarella.
Come gioca Keita: dribbling e sprint supportati da gol
Keita è un esterno d’attacco (gioca prevalentemente a sinistra) abile in velocità e con dribbling incorporato quando parte palla al piede. Nel corso degli anni ha affinato tecnica e confidenza con la porta. Nelle giovanili era imprendibile, col tempo (irrobustendosi fisicamente) è diventato meno letale in velocità ma leggermente più concreto in area di rigore. Potendo, comunque, migliorare ancora su questo aspetto.
DIRITTI TV CHAMPIONS LEAGUE: LA RAI RIFIUTA, NOVITÀ AMAZON
E’ appena del 44% la precisione dei suoi tiri. In pratica, più della metà sono fuori lo specchio della porta. In carriera ha giocato 226 partite tra i professionisti segnando 52 gol con 39 assist all’attivo. Più interessante il dato sui dribbling: in media, ne tenta quasi 9 a partita col 57% di duelli vinti (in Francia è del 64% con difese molto più aperte). Keita punta l’uomo e crea spesso superiorità numerica. Quando in partita, può risultare decisivo. Un’arma in più a disposizione della Sampdoria.