Il Salisburgo non è riuscito a centrare la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta in Champions League. Nella vittoria per 3-1 sulla Lokomotiv Mosca, però, è spuntata un’altra stella: Karim Adeyemi.
Che dal Red Bull Salisburgo escano talenti uno dopo l’altro, non è certo una novità. I nomi più noti non si contano sulle dita di una mano, tant’é che la compagine austriaca può essere considerata una vera e propria fucina per le generazioni future nel panorama calcistico internazionale. Haaland, Mané, Upamecano e Minamino sono solo alcuni dei giovani fuoriclasse messi in vetrina dai biancorossi d’Austria.
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Nel successo continentale contro la Lokomotiv Mosca di Anton Miranchuk, oltre all’ennesima prova di forza da parte di Mergim Berisha (arrivato a 9 reti in stagione, ben 4 in Champions League), è emersa la luce di un’altra – l’ennesima – stellina a disposizione di Jesse Marsch. Si chiama Karim Adeyemi, punta centrale che fa dell’esplosività e del dinamismo le sue doti migliori.
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Si sa, per emergere in un ambiente così saturo come quello del pallone, in ogni angolo del pianeta, devi essere speciale. Non solo sul campo, com’è ovvio che sia, ma anche caratterialmente. Beh, Karim non ha mai avuto problemi da questo punto di vista.
Nato a Monaco di Baviera il 18 gennaio 2002, questa giovane promessa del calcio tedesco con origini nigeriano-rumene subisce il primo grande tracollo emotivo quando le candeline da spegnere sulla torta di compleanno non arrivano nemmeno ad una decina. Il Bayern, squadra che ammira sul teleschermo in salotto, lo scarta ad un provino. Il ragazzo s’ha da fare, ma si farà?
De Gregori sarebbe orgoglioso, perché effettivamente Karim si fa. Cresce, maturando giorno dopo giorno, sotto l’egida di Manfred Schwabl, presidente dello SpVgg Unterhaching, in cui Adeyemi sviluppa ed affina una particolare predilezione nel dribbling e nella vena realizzativa. Gli offrono persino una pizza per ogni rete, ma non intendono che queste proposte non solo lo stuzzicano, ma lo esaltano. Come quella volta che, in una partita bloccata contro l’Heindeheim a 15 anni, rientrò dagli spogliatoi con una rassicurante sentenza a Ognen Zaric, coach dell’U17 della società: “Mister stai tranquillo, ci penso io”. 2-0, doppietta di Karim.
Passano gli anni e arrivano gli interessi da parte di svariati top club europei. In ordine rigorosamente casuale, bussano alla porta del club: Chelsea, Barcellona (che offre persino 15 milioni per farlo trasferire in Catalogna), Liverpool e diverse altre compagini in giro per l’Europa. Alla fine, però, se lo aggiudica il Salisburgo, che lo convince grazie al fatto che in Austria la soglia minima per esordire sia di 16 anni; trascorre un anno e mezzo in prestito all’affiliato Liefering, nella serie cadetta austriaca: torna con 35 presenze, 15 reti e 12 assist. Promosso.
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Chi è Karim Adeyemi: ruolo e caratteristiche
Come si può notare dai numeri di cui sopra, la vena realizzativa di certo non gli manca. Quest’aspetto è principalmente dovuto alla posizione in cui è stato impiegato nel corso degli anni, il ruolo in cui è cresciuto: la punta centrale. Secondo quanto riportato da Transfermarkt, in ben 50 partite delle 92 disputate in carriera ha giocato come terminale offensivo della propria squadra. 16, invece, le gare in cui è stato schierato da ala sinistra.
Le sue caratteristiche fisiche – è particolarmente brevilineo ed esile -, però, gli permettono di essere un’arma non indifferente nel dribbling e nelle transizioni dall’out mancino alla zona di campo vicino alla porta. I suoi punti di forza, dunque, sono sicuramente il dinamismo e le accelerazioni, sia in campo aperto che nello stretto. Inoltre, dispone di una discreta visione di gioco, come evidenziato dal numero di assist raccolti in carriera.
Il lato negativo della medaglia, come prevedibile, è un’esigua forza fisica, che non gli permette di giocare il più delle volte spalle alla porta. Da questo punto di vista, però, lo staff Red Bull sta lavorando ed i frutti iniziano a vedersi: nelle ultime gare disputate, infatti, spesso ha cercato il contatto fisico con il difensore avversario. Un’altra miglioria apportata al suo corredo tecnico è anche l’uso più elevato del piede debole: privilegia il mancino, ma tende a fidarsi sempre più del destro.
Adeyemi, ed ora?
Il ritorno alla base prevede un conseguente inserimento nei ranghi della prima squadra, con Adeyemi che prende sempre più confidenza con gli allenamenti dei grandi. Nel mentre, si diletta anche in Youth League: quando è in campo, si sente la differenza, come testimoniano le 3 reti ed i 7 assist distribuiti nelle 9 partite disputate con la Primavera degli austriaci. Fa in tempo, però, a vincere i suoi primi trofei: un campionato ed una Coppa d’Austria, entrambi nella passata stagione.
Nella sua seconda annata effettiva in maglia Salisburgo, ha iniziato ad acquisire sempre più minuti nelle gambe. Nell’ultima gara in Bundesliga – dove il Red Bull è primo a +2 dal LASK -, ad esempio, è partito titolare ed ha sfornato una gara da un gol e quattro assist, contribuendo al rotondo 2-8 in casa del SKN St. Pölten. La domanda che molti si pongono, dopo la sua prima rete in Champions League – una bella iniziativa personale conclusa con un destro ad incrociare – è però la seguente: che ne sarà?
La sensazione è che la risposta al quesito di cui sopra sia molto simile a quella che riguarda Dominik Szoboszlai ed una serie di talenti sbocciati in maglia Salisburgo: gli austriaci faranno di tutto per monetizzare dalla sua partenza, ma non è escluso che cerchino una compagine adatta al suo gioco, un po’ come avvenuto per l’uragano norvegese accasatosi al Borussia Dortmund.
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Ad ogni modo, è ancora presto per arrivare a conclusioni affrettate. Un’altra stella illumina la volta della florida squadra austriaca: godiamoci Karim Adeyemi.
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