La sconfitta casalinga contro il Sassuolo apre nuove crepe nella Juventus 2.0 di Massimiliano Allegri: i numeri offensivi accendono più di un campanello d’allarme
Il contropiede armato da Berardi e concluso da Maxime Lopez per il 2-1 del Sassuolo sul campo della Juventus si trasforma in un epilogo forse esagerato, ma anche non totalmente immeritato per i bianconeri. La squadra di Allegri veleggia tristemente a metà classifica, nonostante diversi episodi favorevoli nelle ultime giornate.
Il Barcellona sceglie il post Koeman: il favorito è un grande ex
Nel postpartita, il tecnico livornese ha provato a salvare il salvabile, affermando che se ci sono partite impossibili da vincere, allora bisogna fare di tutto per non perderle. In realtà , tra le tante motivazioni che hanno portato la Juventus a questo inizio balbettante potrebbero incidere alcuni problemi offensivi.
I numeri offensivi della Juventus
Problemi certificati dai numeri messi assieme in queste prime dieci giornate. In primis, i bianconeri hanno segnato soltanto 14 gol in dieci partite, con una media dunque inferiore al gol e mezzo ogni novanta minuti. Il che, tradotto, significa che chi segna due reti alla Juventus alla fine vince.
Infortunio Luiz Felipe | quando rientra | tempi di recupero
In secondo luogo, la squadra di Allegri produce soltanto 2,2 azioni da gol per 90 minuti, molto poco per quella che è senza discussioni la rosa migliore della Serie A, a livello tecnico e qualitativo. Questo trend preoccupa, ed è anche confermato dal quinto posto nella classifica dei tiri totali (134) e da quello nella graduatoria dei tiri in porta, nella quale la Juve è addirittura nona.
Infortunio De Sciglio | quando rientra | tempi di recupero
Per non parlare degli assist, ovvero quei passaggi che portano al gol, con un dato che è fermo a 8 da tempo e porta la squadra mettersi dietro soltanto Empoli, Fiorentina, Udinese, Salernitana, Spezia e Venezia. Insomma, ci sono parecchie cose da rivedere.
La questione singoli
Parallelamente c’è da affrontare la questione legata ai singoli, sia quelli attualmente presenti in rosa che quelli andati via di recente. In quest’ultimo caso, ogni riferimento a Ronaldo non è casuale: il portoghese chiedeva anarchia ma garantiva una trentina di gol assicurati.
Juventus, un top per il centrocampo: il nome scelto da Allegri
Oggi quel tipo di attaccante, capace anche di inventarsi la giocata estemporanea, la Juventus non lo ha più. Il che, ovviamente, è un problema perché Morata sta dimostrando di non valere la cifra che l’Atletico Madrid chiede per il suo riscatto, Kean al momento è incostante e Kaio Jorge deve ambientarsi.
Variazioni sul tema
Quindi che fare per rendere la Juventus più pericolosa offensivamente? La soluzione potrebbe sembrare banale, ma forse mettere dentro tutta la qualità a disposizione potrebbe aiutare Allegri a ottenere una manovra più fluida e più efficacia davanti.
In Champions League come Del Piero: l’interessante statistica su Chiesa
Arthur e Locatelli rappresentano due opzioni fondamentali per gestire e smistare palla, Chiesa e Kulusevski hanno i colpi per fare male nell’uno contro uno, creando superiorità numerica, mentre Dybala va ulteriormente responsabilizzato in assenza (oggettiva) di altri leader.
Paulo Dybala ha raggiunto la piena maturità ?
Il percorso è lungo e Allegri è forse l’unico a poterne uscire in qualche modo, senza voler aprire polemiche o dibattiti sulla diversità di trattamento che stampa e media utilizzano con il livornese rispetto agli atteggiamenti del recente passato. Ma questa, ovviamente, è un’altra storia.
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