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Caso Juventus: Sandullo si autosospende dal Collegio di Garanzia del CONI. Spieghiamo i motivi che hanno portato il giudice a questa decisione.

Nuova svolta nel caso Juventus: Piero Sandulli, giudice componente del Collegio di Garanzia del CONI, ha deciso oggi di sospendersi volontariamente dall’organo della giustizia sportiva. Non prenderà dunque parte all’udienza del processo sportivo per il caso sulle plusvalenze del club bianconero.

Il Collegio di Garanzia del CONI rappresenta infatti il terzo grado della giustizia sportiva, che sarà chiamato a giudicare di nuovo la Juventus per le accuse al sistama delle plusvalenze fittizie. Il club torinese è già stato condannato in appello il 20 gennaio, ricevendo 15 punti di penalizzazione, ma dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, dieci giorni dopo, ha deciso di ricorrerò al Collegio di Garanzia del CONI.

Perché Sandulli si è autosospeso dal Collegio di Garanzia del CONI

La decisione di Sandulli è arrivata oggi dopo le polemiche delle scorse settimane. Tutto era nato dalle sue dichiarazioni, rilasciate il 1° febbraio a Tuttosport, in cui il giudice aveva spiegato i motivi per cui, secondo lui, la Juventus era stata condannata dalla Corte d’appello federale.

Sandulli aveva detto al quotidiano torinese che i motivi del differente giudizio tra la Juventus e gli altri club coinvolti (che erano stati invece tutti assolti) era dovuta al fatto che i bianconeri sono quotati in borsa. “Nel senso che la revocazione prima e la sentenza poi si sono basati sugli elementi emersi nel corso degli accertamenti prodotti dalla Consob, che per definizione può naturalmente vigilare sui soli club presenti a Piazza Affari” aveva detto.

Successivamente nell’intervista, il giudice aveva anche confessato di trovare “singolare” il fatto che nelle motivazioni della Corte d’appello federale non ci fosse “una sola riga sulla quantificazione della richiesta di punti di penalizzazione e sulla diversa metratura adottata dalla Corte”. Ovvero, Sandulli si interrogava sul perché la Corte avesse condannato la Juventus con una penalizzazione superiore a quella richiesta dal procuratore federale Chiné.

Le parole di Sandulli a Tuttosport non contenevano giudizi espliciti né contro né a favore della situazione della Juventus, ma erano comunque state molto criticate sui social. Anche il Collegio di Garanzia del CONI era intervenuto sul caso, precisando che “si rappresenta e si rileva che tali dichiarazioni sono state rilasciate a titolo esclusivamente personale e non impegnano in alcun modo né il Collegio di Garanzia dello Sport né i suoi componenti”.

La scelta finale di Piero Sandulli di sospendersi dall’organo di giudizio, così da non intervenire sul caso della Juventus, è dovuta probabilmente al fatto dell’irritualità delle sue precedenti dichiarazioni. Pur senza essersi sbilanciato, le sue parole a Tuttosport avevano in un certo senso anticipato pubblicamente quello che sarebbe stato il suo giudizio in seno al Collegio di Garanzia del CONI.

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